«Avete capito il valore del comportamento?», ha chiesto il gup Brunesi ai dieci ragazzi che ieri erano presenti in aula. «Sì», è stata la risposta dei baby-orchi che hanno completato il percorso riabilitativo. Una messa alla prova che è durata un anno e mezzo e terminata con un «non luogo a procedere». Gli sguardi sono bassi. Diversamente da quando quei minorenni si erano resi protagonisti di una violenza sessuale, ai danni di una ragazzina che, con l’inganno, era stata portata nella Valle Lavatoio in una delle capanne del presepe vivente. A pochi chilometri dal centro di Pimonte, la vittima fu stuprata a turno da 12 ragazzini. Una storia difficile dove la ragazza, all’epoca dei fatti 15enne, è l’unica che continua a pagare. Scappata via da Pimonte, per un’onta che non sarebbe stata cancellata. Un dolore che resta.
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