Torre del Greco. Il dato non è significativo, perché la riunione di maggioranza convocata dal sindaco Giovanni Palomba per discutere della pianta organica del Comune era esclusivamente tecnica. Ma le sole sette presenze registrate a palazzo Baronale – compreso Stefano Abilitato, arrivato in netto ritardo rispetto all’orario fissato – fotografano precisamente la «compattezza» dell’attuale squadra di governo cittadino. Solo il gruppo di Ci Vuole Coraggio si è presentato al completo – compreso l’assessore Gennaro Granato – mentre la lista civica Dai e i dissidenti capitanati da Ciro Piccirillo hanno disertato l’appuntamento con il primo cittadino e l’assessore al personale Monica Ascione. L’ennesimo «segnale» di crisi di una maggioranza già ridotta a pezzi.
Il temerario ottimismo
Eppure, alla vigilia dell’appuntamento-clou in consiglio comunale – attesa per l’ok alle variazioni di bilancio con i soldi per le feste di Natale – il «sindaco delle cerimonie» non perde il suo aplomb, con buona pace delle guerre intestine scoppiate all’interno della sua maggioranza. A dispetto dei «malpancisti» guidati dall’ex consigliere comunale Salvatore Antifono – un nutrito gruppo composto da Simone Gramegna, Ciro Piccirillo, Carmela Pomposo e Salvatore Gargiulo – e dello scontro senza frontiere tra gli ex fedelissimi di Ciro Borriello, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio non trema. Anzi. «Vedremo giovedì 25 ottobre cosa succederà in consiglio comunale – spiega Giovanni Palomba – Personalmente, sono convinto dell’approvazione di tutti i provvedimenti con 16 voti. Certo, non correrò dietro ai capricci di qualcuno: rispetto al passato, i tempi sono cambiati». Un chiaro messaggio indirizzato agli stessi dissidenti capaci di mandare a casa i suo predecessore: «Non sono attaccato alla poltrona, il mio unico interesse è fare il bene della città », l’avvertimento lanciato a chi già tira la corda per provare a strappare incarichi e visibilità in giunta.
L’asso nella manica
Ma, in realtà, dietro il temerario ottimismo della fascia tricolore si nasconde la consapevolezza di avere in tasca un piano B in grado di stravolgere gli attuali equilibri. Dopo i sondaggi effettuati con il «capitano» Antonio Spierto – l’ex vicesindaco di Ciro Borriello – e il debuttante Mario Buono, eletto con la coalizione guidata da Romina Stilo, il primo cittadino avrebbe già cominciato a «corteggiare» gli esponenti del M5S. «Siamo una coalizione formata esclusivamente da civiche – ricorda il leader della carovana del buongoverno, su cui il Pd non è riuscito (ufficialmente) a saltare a causa del clamoroso autogol in occasione della presentazione delle liste – e, dunque, possiamo dialogare con tutti». Un dialogo avviato direttamente con l’onorevole Luigi Gallo, in occasione della presentazione del «Grande Progetto Vesuvio» organizzato a Ottaviano con il ministro Sergio Costa. «Abbiamo discusso di mobilità sostenibile e bus elettrici per condurre gli stranieri a quota mille – spiega il primo cittadino – e il dialogo è stato proficuo. Sono sempre aperto a chi, come me, vuole solo il bene di Torre del Greco». Insomma, come insegna il governo, le «alleanze impossibili» non esistono.
Il patto in 5 punti
D’altronde, qualche emissario della maggioranza – il «soldato» Luigi Caldarola – avrebbe già avvicinato Vincenzo Salerno e Santa Borriello, subentrata al «fuggitivo» Luigi Sanguigno. Arrivando a ventilare, al momento solo a titolo esplorativo, l’ipotesi di un patto di governo cittadino su cinque punti indicati dai pentastellati. D’altronde, un esponente a cinque stelle – l’assessore-filosofo Pietro De Rosa, delegato ai rifiuti – c’è già all’interno della giunta comunale targata Giovanni Palomba. E il salto dei due grillini sulla carovana del buongoverno consentirebbe di fare «pulizia» tra i dissidenti della maggioranza. E garantire al sindaco numeri sufficienti per andare avanti senza ricatti.