Torre del Greco. «A Natale si è tutti più buoni», recitava lo slogan di una pubblicità degli anni Novanta. Se poi arriva una pioggia di soldi a spegnere il fuoco delle polemiche, perfino i litigiosi esponenti di una sgangherata coalizione possono mettere da parte l’ascia di guerra e siglare la tregua per le feste. Succede a palazzo Baronale, dove il sindaco Giovanni Palomba sferra un calcio alla prima crisi di governo cittadino grazie a una manovra finanziaria capace di accontentare tutti gli alleati e garantire luminarie, eventi e contributi alle famiglie in difficoltà economica in vista delle imminenti festività. Così, in consiglio comunale, diventano tutti più buoni – compreso il camaleonte Ciro Piccirillo, l’uomo capace di girare le spalle alla coalizione già in occasione del voto sull’assestamento di bilancio – e le variazioni all’ordine del giorno passano tutte con 16 voti favorevoli. Esattamente come pronosticato alla vigilia dell’appuntamento in aula dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
La riunione di condominio
Prima della raffica di sì pronunciati in solitario – agli assenti della prima ora Antonio Spierto e Mario Buono, si sono aggiunti tutti i rappresentanti dell’opposizione, pronti a lasciare l’emiciclo a ogni votazione – si era assistito a uno spettacolo indecoroso, non solo per la turbolenta presenza di uno sparuto gruppo di tifosi della Turris capitanati dal presidente Antonio Colantonio a caccia di «sconti» sulla gestione dello stadio comunale Amerigo Liguori. In una seduta, trasformata – complice la «disinvolta» conduzione del capo dell’assise Felice Gaglione – in una sorta di riunione di condominio, non sono mancati furibondi scambi di accuse tra l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Mele e il suo successore Vincenzo Sannino, rientrato dalla finestra di palazzo Baronale come politico dopo essere uscito dalla porta del Comune come pensionato: un velenoso battibecco, concluso con un’ovazione da stadio a sostegno dell’esponente del Pd.
Lo scontro sulle procedure
In un clima già incandescente – capace di convincere l’onorevole Nello Formisano a lasciare l’aula, dopo un richiamo formale al presidente del consiglio comunale – si è aperta la discussione sulle variazioni di bilancio «attese» dalla maggioranza. Un’attesa resa spasmodica dalla serie di «osservazioni» avanzate dall’ex sindaco Valerio Ciavolino e dal pentastellato Vincenzo Salerno sulla legittimità dell’iter adottate dalla squadra di governo cittadino. A parte una serie di impressionanti refusi – diventati una imbarazzante consuetudine – i due esponenti della minoranza hanno contestato l’intero castello procedurale, costringendo il dirigente del settore fiscalità e patrimonio Domenico Borriello e il segretario generale Pasquale Incarnato a mettere una toppa ai vari strafalcioni provocati dalla necessità di fare quadrare i conti per mettere tutti d’accordo. Alla fine, a dispetto delle rassicurazioni del «cervellone» dell’ente di largo Plebiscito, l’ex sindaco ha ugualmente chiesto – come già accaduto durante tutti le precedenti riunioni del consiglio comunale – l’invio degli atti alla procura e alla corte dei conti.
Le votazioni e la foto-ricordo
Le obiezioni sollevate in aula hanno solo allungato i tempi della seduta. Alla fine, esattamente come accadeva ai tempi di Ciro Borriello, la maggioranza ha approvato tutte le variazioni di bilancio. E, alla fine, si è regalata una foto di gruppo per scacciare le streghe della crisi e testimoniare l’unità e la coesione della coalizione. Perché a Natale si è tutti più buoni, specie con i soldi da spendere.