LA TRINCEA DELLA LIBERTA’
UMBERTO DE GREGORIO
Presidente Eav
Sono vicino a Metropolis ed a tutta la libera stampa, fatta soprattutto di piccole realtà vive, che svolgono una funzione determinante per lo sviluppo del territorio. Tagliare finanziamenti a chi produce per darli a chi non fa nulla è uno scenario inquietante che produrrà risultati devastanti, sia in termini economici che morali
MARIO AFELTRA
Avvocato e presidente Associazione Forense Gragnano e Monti Lattari
L’Avvocatura non può certo rimanere insensibile rispetto ad ogni e qualsiasi attentato (tanto più se esercitato attraverso interventi normativi formalmente legittimi ma nel merito ampiamente opinabili) a principi e valori fondamentali della nostra comtmità nazionale, quali il diritto di libera manifestazione del pensiero, la libertà di opinione, la libeltà di stampa. Valori questi tutti, di rango addirittura costituzionale e che non possono non essere strenuamente professati e difesi da chi, come l’Avvocato, è chiamato (“vocatus ad”) quotidianamente a rappresentare ed a difendere dentro e fuori le aule di giustizia i diritti e le libertà fondamentali del cittadino. E cioè i bisogni, le speranze, le aspettative di tutela della gente, dei propri simili, in particolare dei più deboli e indifesi. Allora, quante analogie e quante specularità si rintracciano tra la professione forense e la libera stampa. E si sottolinea l’aggettivo “libera”. Infatti, proprio come il cittadino ricorre all’Avvocato per ottenere adeguato rimedio contro il torto che ritiene di aver subito, così la libera stampa assolve ad un ruolo non dissimile allorché si impegna (e spesso sono proprio le piccole testate giornalistiche che si distingnono in questo impegno!) a denunciare ad un “giudice a Berlino” (che deve pur sempre esistere…) i soprusi, le degenerazioni, le disfunzioni del Palazzo, generatrici di pregiudizi anche gravissimi a carico degli inermi componenti della comunità sociale. La libera stampa, quindi, prezioso “cane da guardia” della stessa democrazia di un popolo, baluardo insostituibile contro ogni deriva totalitaristica di governo. Invero, i primi interventi repressivi che i regimi dirtatoriali hanno attuato per sostenersi e preservarsi, nel corso della Storia e anche attualmente in alcuni Stati dello scacchiere internazionale moderno, riguardano da un Iato la libera stampa (anche digitale) e dall’altro la libera Avvocatura. Non a caso l’ultimo Nobel per la pace è stato assegnato agli Avvocati tunisini che hanno concorso a dar vita alla cosiddetta “primavera araba”. Ci auguriamo vivamente, quindi, che non venga in alcun modo ridotta o comunque compromessa, per improvvide e miopi scelte di bilancio, la possibilità di formare e informare liberamente e pluralisticarnente l’opinione pubblica. Esistono, infatti, valori fondamentali per la stessa coesione di un modemo Stato democratico, che non ammettono condizionamenti di sorta. Come non si può fare economia con la Giustizia, neppure si può fare economia a spese della libertà di stampa!
EDOARDO COSENZA
Presidente Ordine degli Ingegneri di Napoli
Assolutamente solidale, con stima.
LUIGI FORMISANO
Lettore
La foto che ritrae la redazione del quotidiano Metropolis e il dignitoso, bello ma amaro editoriale del Direttore, Raffaele Schettino, sono, per chi conosce il valore di una libera, indipendente e corretta informazione, un pugno nello stomaco. Madre natura, diceva Federico Fellini, non si sbaglia mai nell’assegnare le facce. Basta semplicemente osservarle. Sono le facce belle e pulite di uomini e donne intelligenti, che, sovraesposti nella terra di Giancarlo Siani, conducono, magari commettendo qualche errore, con coraggio e passione civile un’autentica e vera battaglia contro il malaffare, l’immiserimento della politica e la pervasività della fenomenologia camorristica. Da anni, ogni giorno, provano a dirci che un vero giornalista non deve niente a chi governa le nostre città e a chi governa il suo Paese. Egli deve tutto al suo Paese, ai suoi lettori, ai cittadini; cittadini che devono liberamente formarsi un’opinione allorquando la parola stampata cerca di avvicinarli alla verità. E quando la verità non è liberamente espressa, la verità non è vera. La libertà di parola e la libertà di stampa non sono privilegi ma costituiscono, anche nell’ambito “webocrazia”, una delle più grandi conquiste dei contemporanei e sono, come dimostrano i tanti assassinii e anni di carcere comminati in tante parti del mondo a giornalisti liberi e indipendenti, tratti distintivi della civiltà dei moderni. Il cosiddetto “Governo del cambiamento” con una scelta di stampo medievale, alimentata dalla cultura dell’odio di chi vuole imporre le proprie idee perché evidentemente non crede abbastanza nel loro valore, sta per sopprimere, per eliminare tutta la stampa libera locale consegnando, a differenza di quanto sbandierato, l’informazione a chi finanziariamente potente avrà tutto l’interesse a un giornalismo niente affatto oggettivo e dove sarà più facile “comprare”, addomesticare i giornalisti che comprare i giornali. Caro Direttore, è sempre nobile cadere in piedi ma essere poi, nel cimitero del giornalismo, uomini e le donne liberi non credo sia esaltante. Lei sa, meglio di me, che un giornalista “assassinato” spesso informa con maggiore oggettività e vale più di prima. Ed è solo il valore che rende taluni più nobili degli altri. Con affetto e stima, a lei e a tutta la redazione di Metropolis. GAETANO MASTELLONE Commendatore e bancario Il Movimento Cinque Stelle vuole tagliare i fondi per il pluralismo. Lo fa mentendo tanto che l’elettorato grillino crede che queste risorse vanno ai grandi giornali nazionali, quelli accusati di “pilotare l’informazione contro il governo”. Niente di più falso. I grandi giornali nazionali sono retti da imprenditori e catene private. Tagliare i fondi per il pluralismo è solo un grandissimo assist per le grandi testate che saranno favorite dalla chiusura dei giornali locali che fanno informazione al dettaglio in territori dimenticati e martoriati dal malaffare. Queste risorse – che esistono anche nelle altre democrazie occidentali – sono assegnate solo alle cooperative no profit che per accedervi devono avere bilanci in regola, senza dividere gli eventuali utili e senza scopi di lucro. Spesso, come nel caso di Metropolis, sono gli stessi giornalisti a essere “imprenditori” di loro stessi, sacrificandosi e mandando avanti la propria cooperativa. I fondi annualmente ammontano a circa 50 milioni di euro (meno di un euro all’anno pro-capite) e sono assegnati nel 90 per cento dei casi a testate locali con grandissima densità occupazionale anche per l’indotto. Questi fondi hanno un obiettivo: diminuire il divario per il settore della diffusione e della raccolta pubblicitaria che esiste tra le testate edite da cooperative no profit e grossi gruppi editoriali. Tagliare i fondi significa far chiudere numerose testate, facendo perdere il posto di lavoro a circa 10.000 persone nel nostro Paese. Perderanno il lavoro giornalisti, poligrafici, amministrativi, distributori, agenti pubblicitari. Oltre a tagli di posti di lavoro in tipografie, edicole e aziende che producono carta. Tagliando 50 milioni di euro si manderanno per strada 10.000 persone che peseranno sullo Stato sia in termini di reddito di cittadinanza sia in termini di ammortizzatori sociali. E lo faranno costando più di 50 milioni di euro. Un Paese che stronca la libera informazione è un Paese che fa un passo indietro per la democrazia.
ANTONELLO SANNINO
Presidente Arcigay Napoli
La democrazia, anzi la salute della democrazia di un Paese moderno, si misura da alcune libertà irrinunciabili. Tra queste vi è sicuramente la libertà di stampa e di opinione, e alla base di questa libertà vi è una pluralità di informazione. E’ fondamentale questo concetto: chi ha la responsabilità di governare il Paese e soprattutto la responsabilità di tutelare il bene comune, ha necessariamente la responsabilità di tutelare la libertà stampa. Ecco perché i tagli previsti all’editoria sono inquietanti. E potrebbero spianare la strada a pericolosi percorsi antidemocratici. Metropolis per noi è stata una risorsa fondamentale per alcune iniziative locali, tra queste il Gay Pride, che poi è diventata iniziativa nazionale anche grazie al contribuito fornito dal quotidiano. Parliamo di iniziative che hanno visto la partecipazione anche di esponenti del governo. Metropolis rappresenta una costante, una pietra miliare, un punto di riferimento quotidiano di informazione locale e di difesa dei diritti delle persone. Grazie a Metropolis e alla sua informazione corretta e attenta, oggi alcuni percorsi di uguaglianza hanno trovato il giusto spazio all’interno dell’opinione pubblica. Sarebbe un errore gravissimo rendere la vita impossibile a una serie di testate locali. Siamo a favore della difesa della democrazia, che parte dalla difesa della libertà di esprimersi e dalla difesa di poter avere una stampa sempre più libera e plurale. No ai tagli, avanti Metropolis.
GIUSEPPE GIOVEDI
Ex sindacalista e operaio Fincantieri
Metropolis è una voce importante del territorio. Con i suoi pregi e i suoi difetti, talvolta anche criticabile per il modo di approcciare la notizia, ha sempre avuto il merito di dare voce agli operai e alle battaglie sindacali in difesa dei posti di lavoro. Abbiamo già dovuto fare i conti con la chiusura di una emittente televisiva locale che aveva dato visibilità a tante problematiche della nostra terra e non possiamo permetterci di perdere un’altra voce importante del nostro territorio.
MARIOLINA COSTAGLIOLA
Avvocato e componente del movimento “22 dicembre”
Articolo 21 Della Costituzione Italiana. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Se in un Paese che vuol dirsi “civile” chi è al Governo utilizza strumenti per limitare la libertà di espressione, soprattutto delle piccole testate, ebbene, tale Paese, avrà perso ogni connotato di “civiltà”. In Italia la stragrande maggioranza dei quotidiani, a partire da quelli più noti e venduti, non riceve contributi diretti da parte dello Stato. Tutti possono, su richiesta usufruire di tariffe agevolate, telefoniche e per le spedizioni con Poste Italiane. Quindi, dire che la stampa è finanziata dallo Stato è una bugia, eliminare il contributo a piccole testate come Metropolis significa voler togliere voce a chi fa da anni inchieste sul territorio, sacrificando vita privata ed affetti. La mia solidarietà va anche a tutti quei giornalisti che sono sul campo e che combattono perché io sappia la verità! E questa volta non ci dobbiamo limitare ad esprimere solo un pensiero, questa volta si deve lottare! Ne va di mezzo non solo il lavoro, ma la libertà.
SILVIA DE ANGELIS
Avvocato
Ritengo che l’editoria meriti sostegno perché l’informazione plurale rende la gente consapevole delle proprie scelte politiche.
PAOLO DURANTE
Albergatore e tour operator di Sorrento
Sono un maniaco lettore di Metropolis quotidiano, lo compro tutti i giorni. La cosa che più apprezzo di questo giornale è l’affronto senza paura e con estremo coraggio della questione criminalità. Una cosa che non ho visto con continuità in testate nazionali! Sarebbe una vittoria della criminalità ammutolire questo coraggioso giornale, spero che l’attuale governo non commetterà l’errore di far chiudere Metropolis. Il più coraggioso nella lotta alla questione criminalità in Campania, terra estremamente difficile in cui diventa complicato anche denunciare la criminalità. Sono dalla parte della libertà di stampa e del pluralismo, sono dalla parte delle testate locali. Sono dalla parte di chi è in campo per raccontare la verità dando il massimo e facendo sacrifici. E’ un lavoro onesto e auspico che il governo possa rivedere le proprie decisioni e tutelare un organo di stampa locale come Metropolis quotidiano. La mia speranza è che dunque si possa giungere a una risoluzione immediata per difendere i posti di lavoro all’interno del giornale.
ROSARIO SAVARESE
Attivista Movimento Cinque Stelle di Castellammare di Stabia e presidente associazione Piazza Attiva
Chi conosce il nostro passato sa che ci siamo sempre distinti per la coerenza e la capacità di rinunciare a cariche e amicizie politiche per il proprio tornaconto. Sia chiaro, la grave scelta di tagliare i fondi all’editoria non porterà vantaggi all’informazione ma la lascerà alla mercè dei grandi editori che faranno il bello e il cattivo tempo sulla nostra sete di conoscenza. Bisognerebbe ricordare a molti che il Movimento Cinque Stelle “vecchia maniera”, con principi saldi e coerenti che ancora rappresento, era contro ogni tipo visibilità ottenuta attraverso carta stampata o televisone, poi di incanto, quando ci si rese conto che serviva un mezzo di diffusione di massa più ampio, si optò di cambiare strategia utilizzando proprio quei mezzi che adesso si punta a distruggere. Non si sputa nel piatto dove si è mangiato e si continua a mangiare. Rivorrei un Movimento Cinque Stelle che lasciasse a noi la libertà di decidere cosa leggere, cosa comprare o cosa non comprare senza ridurre la scelta a quei pochi potenti con capacità economiche. Questo accadrebbe. La solidarietà che si dà ai giornali come Metropolis quotidiano o a testate che fanno mille sacrifici per tirare avanti è dovuta. Ci si deve sentire indignati davanti a scelte scellerate come questa. Una testata giornalistica che chiude è una possibilità in meno che abbiamo per avviare una discussione, un contradditorio o per trovare un comune accordo, non importa quando sia giusta o politicizzata la testata, importa che scriva liberamente e che resti a noi cittadini la scelta di leggerla. Non c’è stata una volta che davanti a problematiche cittadine, Metropolis quotidiano non si sia reso disponibile a mettere su carta stampata le nostre istanze e le nostre perplessità. Come presidente di Piazza Attiva e amministratore di Piazza Virtuale resto al fianco di chi vive il dramma della possibilità di perdita del proprio posto di lavoro dopo tanti sacrifici fatti per cercare la propria autonomia.
GIUSEPPE ALFARO
Avvocato
Intendo esprimere la mia sincera e piena solidarietà ai giornalisti e ai collaboratori di un quotidiano come Metropolis che ha fatto strada da lontano, con serietà, concretezza, presenza. I mezzi di informazione locale sono occhio vigile sull’operato delle istituzioni e sprone alla tanto decantata “onestà” che resta nemica del pressappochismo e del trasformismo dei tanti peones e mestieranti della politica locale. Eliminarne la linfa significa voler spianare la strada a un sistema politico allergico alla critica, allergico al pensiero non conforme, allergico al controllo.
POLISTO AMITRANO
Albergatore Pompei
È inquietante che ci si interroghi su principi, come là libertà di informazione, che sono alla base della nostra civiltà. E l’editoria è proprio l’espressione di questa civiltà ed è quella che i regimi oscurantisti chiedono di limitare. Vedi l’omicidio di Jamal Khashoggi.
ROSARIO LOTITO
Attivista M5S Sorrento
Che nessuno tocchi la libera informazione… La libertà di stampa, ma al giorno d’oggi forse sarebbe meglio dire libertà d’informazione: cioè diritto dei cittadini a essere informati in modo completo e corretto, più che diritto dei giornalisti, blogger o citizen journalist di informare. Parto da questo stralcio tratto da un articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano lo scorso 28 aprile 2018 per esternare alcune mie personali riflessioni sulla battaglia che sta conducendo la testata giornalistica Metropolis a difesa di tutte quelle piccole realtà locali che garantiscono occupazione e pluralità di informazione. In virtù del fatto che nessuno deve vietare la libertà di informazione, ai giornalisti di Metropolis va tutta la mia stima e solidarietà. Dalla carta dei doveri di un giornalista: «Il dovere più pregnante del giornalista e caposaldo del diritto di cronaca è il dovere di verità, considerato sia dalla legge numero 69/1963 che dalla stessa Carta dei Doveri del giornalista quale “obbligo inderogabile”. La Carta dei Doveri pone l’accento sulla “responsabilità del giornalista verso i cittadini”, specificando che tale responsabilità non può dal giornalista essere subordinata “ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell’editore, del Governo o di altri organismi dello Stato”. Il giornalista deve avere una relazione esclusiva, diretta e immediata con la collettività. E’ un dovere strumentale allo stesso dovere di verità, poiché l’asservimento della funzione giornalistica all’interesse “particolare”, per definizione diverso da quello generale, costringe il giornalista a modulare l’informazione». Quanti giornalisti sono asserviti ad editori che ne dettano le linee editoriali assoggettandole ai voleri di un determinato politico o gruppo politico? Quante piccole testate giornalistiche locali percepiscono finanziamenti più o meno camuffati da enti pubblici locali? Che nessuno tocchi la libera informazione, ma che sia una informazione veramente libera e scevra da qualsiasi assoggettamento. Piena vicinanza e solidarietà ai tanti giornalisti che per amore della verità e della libertà di stampa sacrificano intere giornate, vivono sotto scorta e che per tale amore sono morti.
IPPOLITO MATRONE
Avvocato
Credere di fermare la libertà di stampa è da stolti: auspico che il governo cambi completamente idea non solo per la tutela di un principio costituzionalmente garantito, ma anche soprattutto a presidio di Metropolis, una delle poche testate che raccoglie le voci dell’intero territorio vesuviano e non. Auspico quindi che sia evitata la decisione paventata.
GENNY GALANTUOMO
Presidente associazione Terzigno
Corre In un paese in cui si criminalizza tutto quello che “non piace” non si possono avere speranze di crescita. Se poi il “non mi piace” è tanto caro a coloro i quali ,come i Cinquestelle, hanno fatto dei “mi piace” il loro sistema di misura della democrazia, allora c’è davvero da preoccuparsi. Qui non si tratta di risparmiare o meno sull’editoria. Qui si tratta di difendere i principi sacrosanti della libertà di informazione e stampa, in un paese come l’Italia costantemente in fondo alla classifica dei paesi impegnati a tutelare la libertà di informazione. Perché porre pregiudiziali, come quelle dei paventati tagli all’editoria sbandierati dal M5S se non mascherare una azione premeditata contro i giornali e giornalisti per loro avversari perché poco allineati o distanti dalla verità. E non a caso, lo stretto movimento ha già preso di mira l’ordine dei giornalisti chiedendone la soppressione. Anche l’Ordine dei giornalisti fruisce di fondi pubblici? Ed allora da giornalista mi chiedo a chi gioverebbe realmente il taglio di fondi all’editoria se non a coloro i quali vogliono manovrare dal web e tramite il web opinioni, consenso e voti a furia di fake news e “mi piace”? E come potrebbe il Ministro del lavoro nonché leader del M5S Luigi Di Maio adottare e promuovere una norma che di fatto creerebbe disoccupazione? Hanno pensato i lettori di questo giornale cosa sarebbe l’informazione in provincia di Napoli senza il Metropolis? Questa testata come tante vive anche del finanziamento pubblico e come tante rende un servizio pubblico (per coerenza a questo punto i 5S dovrebbe abolire anche il canone Rai) . Un taglio lineare “sit e sempliciter” dei fondi rappresenterebbe un taglio alle nostre radici che grazie a Metropolis negli ultimi anni molti lettori hanno ritrovato e riscoperto. Metropolis è patrimonio della nostra identità vesuviana, giornale di tutti e che parla a tutti di tutto. Quante storie, fatti e personaggi nel bene e nel male sono emersi grazie a Metropolis e se non ci fosse stato questo giornale? Quante, storie, fatti e persone non avrebbero avuto il giusto risalto? Adesso parlo anche da sportivo, avendo recentemente toccato con mano la bontà di questa redazione, grazie alla quale una anonima associazione di podisti che mi onoro di presiedere la “Terzigno Corre” ha avuto la possibilità di farsi conoscere e promuovere le proprie iniziative nel campo sociale. Tra qualche mese la nostra associazione consentirà a persone diversamente abili di poter “correre” grazie alla speciale carrozzina “joelette” per la quale stiamo raccogliendo fondi. Grazie alla sensibilità dei giornalisti di Metropolis tanti vesuviani hanno saputo del nostro progetto e ci sostengono. Senza Metropolis e la sua voce sarebbe stato tutto più difficile se non irrealizzabile. No alla legge sul taglio all’editoria.
MICHELE CASCONE
Ex presidente Forum dei Giovani Castellammare di Stabia
Abolizione del contributo all’editoria vuol dire abolizione della libertà di informazione e controllo della stessa. Letto congiuntamente alla paventata disposizione che prevede la chiusura dalle ore 21.00 di tutte le attività gestite da uomini e donne di entia diversa, riporta inevitabilmente la mente al ventennio del regime fascista. Oggi come allora, resistenza!
TRISTANO DELLO JOIO
Presidente dell’ente parco regionale dei Monti Lattari
La libertà di stampa non può essere vilipesa da scelte insensate. Condivido la crociata intrapresa da Metropolis quotidiano, baluardo della libera informazione sul territorio.
GIOVANNI DI PRISCO
Libero professionista
Solidarietà a tutti i lavoratori e giornalisti di Metropolis e di tutte le testate giornalistiche a rischio. Siamo al loro fianco in questa battaglia per la libertà e per la tutela del posto di lavoro.
STEFANIA ASTARITA
Dirigente scolastico
L’opinione pubblica nel nostro Paese si può nutrire di informazione e pluralismo o di propaganda e pensiero unico. Solo nel primo caso la Democrazia vive per davvero. E i giornali locali ne costituiscono assolutamente la linfa vitale, garantendo un’informazione varia e capillare sul territorio, indispensabile alla formazione della cittadinanza attiva anche delle future generazioni. Perciò diciamo con decisione “no” a ciò che rischia di avvenire. Diciamo dunque un perentorio “no” con forza all’assurdo attacco alla libertà insito nella proposta di tagli ai finanziamenti pubblici all’informazione e all’editoria. Considerare un’inutile voce di spesa giornali locali, come Metropolis quotidiano, che invece danno voce quotidianamente ai territori, è semplicemente assurdo ed equivale a far pagare un conto ben più salato a noi tutti, a noi cittadini, in termini di civiltà. No alla demagogia populistica, anticamera del pensiero unico, e sì al pluralismo dell’informazione, presidio di civiltà e di democrazia. Siamo vicini a Metropolis quotidiano in questa battaglia per la libertà di informazione e per la civiltà.
ANTONIO PEPE
Responsabile territoriale della Cisl Mibac La libertà di stampa è tra i fondamentali diritti di libertà e pilastro della democrazia “articolo 21 della Costituzione Repubblicana Italiana”. È dunque riconosciuto che la stampa costituisce il quarto potere, dopo quelli tradizionali dello Stato, perciò è pericoloso che questo potere venga gestito da pochi. Bisogna tutelare i quotidiani indipendenti, senza potenti finanziatori e senza interessi politici alle proprie spalle, per garantirgli la possibilità di offrire un’informazione libera e alternativa ai lettori, altrimenti la democrazia verrà sconfitta. Pertanto, auspico che i giornali di informazione libera come Metropolis quotidiano possano continuare la loro opera di comunicazione indipendente.
FRANCESCO PAOLO ORESTE
Agente del commissariato di Polizia di Stato di Pompei e scrittore
Il fronte è la parola, che può essere distorta e asservita all’odio e alla menzogna o che può essere strumento di libertà e verità. Il fronte è la parola e la vostra battaglia e una battaglia per la libertà e la verità. Io sto con voi, con Metropolis e con tutti quelli che lottano per essere liberi di raccontare e difendere la verità.
FABIO FORESTA
Sindacalista Cgil
A nome di tutti i compagni e le compagne della Cgil Napoli esprimo tutta la solidarietà e il disappunto sulla nuova manovra che il governo si appresta ad emanare, soprattutto per i tagli all’editoria. Pagheranno le conseguenze solo i piccoli giornali, tra cui anche Metropolis che da anni è attivo nel nostro territorio facendo cronaca seria, denunciando fatti e misfatti senza alcun tipo di censura. EUGENIO MARZUILLO Avvocato Sempre dalla parte di Metropolis quotidiano, sempre dalla parte della libertà di stampa e di informazione. Sempre dalla parte del pluralismo. Si tratta di uno strumento necessario, quello della libera stampa, in un’epoca social nella quale l’informazione è minata dai fake. Sono al fianco dei lavoratori del giornale nella lotta per la tutela dei posti di lavoro. SALVIO GRANATO Lettore Non mollate ragazzi, siete la nostra fonte di verità. Forza Metropolis!
ALFONSO NATALE
Sindacalista Cgil
Quando si attacca la libera informazione dietro l’angolo c’è il fascismo! Vicini alla crociata di Metropolis. NUNZIA SORRENTINO Lettrice Ritengo che i giornali di provincia svolgano un ruolo molto importante: informano della realtà locale e con questo aiutano a formare la coscienza civica. È un lavoro duro, difficile, con poche soddisfazioni e ora anche oggetto di discredito sociale. Vedo con rammarico che la lezione del passato non è servita a nulla. Il 23 settembre scorso ricorreva l’ anniversario della morte di Giancarlo Siani, giovane cronista di provincia, pieno di passione e di indiscusso valore, ma precario e quindi debole. E come lui, anche oggi, tanti giovani cronisti, appassionati del proprio lavoro,vivono la stessa condizione di solitudine. Vi auguro di farcela! SIMONA OLIVIERO Lettrice Ma meno male che con i soldi dei contribuenti vengano finanziati anche i giornali!!! Io ci tengo a leggere più punti di vista, ho bisogno di mettere le notizie a confronto per poi fare delle scelte. A me, e a tanti altri, non interessa un’informazione a senso unico, un giornalismo omologato, una sola verità. Per qualcuno sembra che il problema sia il non tessere le lodi e il non magnificare le gesta del movimento cinque stelle. Allora bisogna soltanto parlarne bene? Allora lo ammettete che avere un’informazione libera e diversa da ciò che vorreste leggere non vi interessa? Mi dispiace ma questa non è democrazia. Imparate ad incassare i colpi anche da articoli di giornale che non vi aggradano, perché per altri sono tutte informazioni in più. E ancora grazie a giornalisti che ogni giorno affrontano con determinazione le difficoltà di un territorio ostile sicuramente per portare a casa uno stipendio ma più di tutto per raccontare e condividere con noi cittadini ciò di cui vengono a conoscenza. ROSSANA DE ROSA Lettrice L’unico modo per garantire tutti dalla manipolazione è il pluralismo informativo. I contributi pubblici garantiscono ai giornali di non dover cercare soldi a padroni, di non doversi piegare alle leggi del mercato o quelle del più forte. E se oggi si è liberi in un paese democratico è perché qualcuno ha combattuto per i diritti politici e civili, fra i quali la libera stampa in un libero paese, ma pur di fare i troll qualcuno è disposto a barattare la libertà con la propaganda.
SAVINO MARTONE
Capitano Gragnano Calcio
Da anni Metropolis svolge un lavoro eccellente e professionale. Spero questa voce non venga spenta, visto che racconta le vicende delle città in cui viviamo.
NICOLA ESPOSITO
Presidente cooperativa edilizia penisola sorrentina
L’ipotesi dei cinquestelle è aberrante, frutto di una logica incomprensibile che rischia di minare il lavoro di giornali come Metropolis che tutti i giorni costituiscono una vera voce documentata (e spesso troppo isolata) sul territorio. Tenete duro ragazzi!!!
LINO DELLO IOIO
Presidente ass. Agorà
I giornali locali sono la voce del territorio e vanno salvaguardati e aiutati nel proprio lavoro. Agorà è con Metropolis!
GIULIANO DE LUCA
Avvocato
Nell’epoca in cui viene dato quotidianamente diritto di parola a legioni di imbecilli, come disse Umberto Eco, la stampa e il giornalismo professionale rappresentano un baluardo per I cittadini. La mia sincera solidarietà a coloro che ogni giorno sono in prima linea, con passione per garantire uno dei pilastri della nostra Repubblica, l’informazione libera.
MONICA ZIMMARO
Psicologa
In un momento storico come quello attuale, la libertà di stampa credo spaventi chi ha bisogno di persone disinformate sulla realtà dei fatti per meglio imporre il proprio volere. L’informazione fa paura, la cultura fa paura, le persone informate sono pericolose. Alla fine i poteri forti sono deboli perché non si sostanziano più di “credo” e di ideali ma mirano solo ad interessi personali. Pertanto la libertà di dire come stanno le cose costituisce una minaccia.
ANTONINO MARESCA
Marevivo
Solidarietà ai giornalisti di Metropolis quotidiano, siamo con voi.
LUIGI ALFANO
Avvocato
Un abbraccio e forte vicinanza alla giusta battaglia per il pluralismo a Metropolis, baluardo della libera informazione sul nostro territorio.
LUIGI GARBO
Libero professionista Sì può condividere oppure no una notizia, ma la libertà di stampa ed espressione non si tocca. Un paese democratico garantisce la pluralità delle idee. Il primo sintomo di una deriva “autoritaria” è il bavaglio alla stampa “scomoda” e non allineata.
CARMINE GAUTIERI
Ex calciatore Roma
Sono con Metropolis nella battaglia per la libertà di stampa e la difesa dei posti di lavoro.
FRANCESCO GARGIULO
Coordinatore del movimento civico “Conta anche tu”
Sorrento Pieno appoggio a qualsiasi iniziativa il giornale riterrà opportuno effettuare: dobbiamo sostenere questa battaglia per una corretta plurale e libera informazione.
GIANNI IMPROTA
Dirigente Juve Stabia Indubbiamente dispiace se una cosa del genere dovesse verificarsi. Io personalmente rimango esterrefatto nell’apprendere quello che vorrebbero fare nei confronti della carta stampata, ma soprattutto nei confronti della stampa locale. È vero che tutto cambia e con velocità supersonica ma è pur vero che i sacrifici di tanti giovani non possono essere cancellati perché si vuole cambiare il modo di fare comunicazione e di fare notizia. Io penso che se la proposta arriva solo dai Cinque stelle, sarà dura farla passare. Io mi schiero dalla parte del lavoratore: piuttosto bisognerebbe chiedere a chi ha partorito questa idea quale è il reale scopo e quali i vantaggi che ne deriverebbero nell’attuare tutto questo. Dopo la risposta che è doverosa da parte dell’ideatore agire di conseguenza.
AGOSTINO INGENITO
Presidente Abbac
Pronti a sostenere sempre e comunque la battaglia per tutelare stampa libera e occupazione. Io sto con Metropolis quotidiano.
COSTANZO IACCARINO
Vicepresidente nazionale Federalberghi
Il taglio dei contributi all’editoria rischia di determinare la scomparsa di numerose testate giornalistiche, con conseguenze nefaste per i livelli occupazionali e per la libertà di stampa nel nostro Paese. L’auspicio è che il Governo possa rivedere questa decisione per effetto della quale l’Italia si ritroverebbe più povera e meno libera
BRUNO PIEROZZI
Sindacalista Spi Cgil nazionale0
Condivido la vostra battaglia, perché ogni voce della stampa democratica è un valore aggiunto alla libertà di informazione e per la dialettica delle idee. Chi taglia i contributi alla ibera informazione taglia spazi di democrazia.
GIOVANNA MASSAFRA
Presidente associazione l’Incrocio delle Idee
L’auspicio dell’associazione socio culturale “L’Incrocio delle Idee”, è che la proposta dei tagli all’editoria annunciata dal sottosegretario Vito Crini e dunque dal Movimento Cinque Stelle, resti una proposta, legata ad un momento di ricerca di visibilità e consensi all’interno di una manifestazione di piazza, ma assolutamente da sopprimere. Una proposta scellerata che annullerebbe nei fatti le tante piccole, qualificate e indispensabili testate locali, che ogni giorno sono in campo a raccontare quanto nelle stesse comunità accade, libere da ogni condizionamento, indipendenti e che quasi sempre rappresentano presidi di legalità, di libertà di informazione e di circolazione delle stesse in perfetta autonomia. Un taglio dei contributi all’editoria rappresenta una ulteriore conferma di come il Movimento Cinque Stelle stia contribuendo ad eliminare spazi importanti di democrazia, segmenti di garanzia per i cittadini, strumenti di trasparenza. Una proposta che aumenterebbe la grande confusione che regna intorno al problema comunicazione, regolata, o quanto meno attutita, dal ruolo che svolgono a nostro avviso, le testate locali e i siti web condotti da professionisti seri e intellettualmente onesti. Siamo dunque al fianco della battaglia che sta conducendo Metropolis, solidali con tutta la sua redazione e il suo direttore, disponibili a ogni democratica forma di protesta finalizzata ad ostacolare che una proposta di piazza diventi un ulteriore schiaffo alla democrazia, una penalizzazione anche di natura occupazionale, una limitazione alla libertà oggettiva e collettiva.
MICHELE GARGIULO
Cavaliere e presidente regionale istituto Cavalieri di V.Veneto
Sono con Metropolis, se si tratta di lottare tenetemi al vostro fianco