Torre del Greco. Ai tempi della politica-social una crisi di governo cittadino può scoppiare via WhatsApp. Succede a Torre del Greco, dove il sindaco Giovanni Palomba «scopre» in una chat di gruppo di essere diventato ostaggio di un manipolo di consiglieri comunali. Pronti a puntare i piedi e a fare saltare un incontro di maggioranza per aumentare la pressione sul primo cittadino in vista dell’annunciato rimpasto di giunta.
La nuova chat e le nuove grane
Dopo la fuga dalla chat in cui erano inseriti diversi «estranei» alla squadra di governo cittadino – a partire da Domenico Pesce, l’imprenditore indagato per voto di scambio – l’avvocato Luisa Liguoro aveva aperto un nuovo gruppo, significativamente chiamato «amministrazione Palomba», destinato alle comunicazioni istituzionali tra i consiglieri comunali e il numero uno di palazzo Baronale. Dopo una domenica passata a «scherzare» sugli attacchi al veleno dell’ex sindaco Ciro Borriello, il primo messaggio «serio» era stato l’invito a partecipare a una riunione di maggioranza alle 17.45 in municipio. Oggetto: discussione del bilancio e questione azzeramento dell’esecutivo. Apparentemente due snodi cruciali per provare a uscire da uno stallo lungo sei mesi, ma insufficienti a regalare la necessaria compattezza agli alleati.
La raffica di defezioni
Così, a mezz’ora dell’incontro, sono cominciati i forfait. A inaugurare la serie di voltafaccia è stato Simone Gramegna: «Per improvvisi motivi personali, mancherò alla riunione», il messaggio dell’esponente della civica La Svolta. Seguito a ruota dalla «maestrina» Iolanda Mennella, pronta a imparare la lezione dai vecchi volponi della politica: «Non ci potrò essere, ma sono certa che il sindaco prenderà decisioni eccellenti», l’ironico «congedo» dall’appuntamento. Agli «apripista» si sono aggiunti i rispettivi riferimenti Ciro Piccirillo e Felice Gaglione – presidente del consiglio comunale – scatenando la reazione di chi si era organizzato per partecipare regolarmente all’incontro. A partire dalla ritardataria Luisa Liguoro per finire al politico-ultrà Pasquale Brancaccio, fino a oggi «lontano» dalle riunioni ufficiali. La bagarre-social è andata avanti per circa mezz’ora, tra i legittimi dubbi di chi già era in Comune – Vittorio Guarino e Annalaura Guarino di Ci vuole Coraggio e l’unico superstite della lista Dai, Michele Langella – e chi, come Gaetano Frulio, stava per raggiungere palazzo Baronale.
La rabbia del sindaco
A stroncare la discussione è stato direttamente il sindaco Giovanni Palomba. Alle 18.03 il primo cittadino ha abbandonato il neonato gruppo, non senza una «minaccia» agli alleati: «Esco da questo gruppo, ne farò uno io», l’addio alla chat con contestuale rinvio del summit di maggioranza. Un colpo di scena capace di fare gonfiare il petto ai «falchi» di palazzo Baronale e disorientare le «colombe» pronte a ripiegare presso lo studio di Gaetano Frulio per fare il punto della situazione. E, magari, realizzare di essere già arrivati a un punto di non-ritorno.