Lanciare due smartphone top di gamma ogni anno non è un’impresa semplice. Spesso, infatti, mancano innovazioni tecnologiche tali da poter “sfornare” aggiornamenti degni di nota. Il rischio nel portare sul mercato un nuovo dispositivo ogni sei mesi è quello di non avere sufficiente appeal anche sui fan più accaniti. A partire dal modello 3T del 2016, la scelta di OnePlus è stata quella di introdurre una versione T dei propri dispositivi quando la tecnologia progredisce quel tanto da rendere possibile un reale miglioramento del prodotto prima dell’arrivo della generazione successiva. È il caso del 6T la minor release del OnePlus 6, che non è molto diverso dal predecessore, ma offre novità utili e ben implementate.
Nella confezione di vendita, oltre il telefono, sono presenti la manualistica, un cavo USB/USB-C di colore rosso, un caricabatteria veloce da 20 W tecnologia Dash Charge (30 minuti di ricarica bastano per coprire un’intera giornata), l’eiettore del vassoio SIM, un adattatore USB-C/jack audio, segno che manca il jack audio da 3,5 mm, una pellicola proteggi schermo, già applicata, ed una resistente cover in silicone trasparente.
Resistente quanto bella, la scocca unibody è interamente rivestita in vetro (Corning Gorilla 6). Più di 40 fasi di lavorazione sono necessarie alla realizzazione del retro con rivestimento antiriflesso e film multistrato texturizzato. È disponibile in tre colorazioni. Oltre al nero, nelle varianti Mirror Black con lucidatura a specchio e Midnight Black opaco, c’è la nuova Thunder Purple, un particolare viola con gradiente. Ha dimensioni nella norma (157.5×74.8 x 8.2 mm) e peso (185 g) non trascurabile ma ben distribuito e bilanciato. Comodo da tenere in mano, ha una buona ergonomia anche se è un po’ scivoloso, problema superabile utilizzando la cover in dotazione, che, oltre a migliorare la presa, limita i danni in caso di una malaugurata caduta.
La faccia anteriore, con un rapporto screen to body dell’85,6%, è quasi interamente occupata dallo schermo formato 19.5:9, che ha bordi ridottissimi ed è interrotto in alto solo da un piccolo notch a goccia, dove sono integrati la fotocamera anteriore, i sensori di prossimità e di luminosità.
La griglia in metallo della capsula auricolare, quasi invisibile, è incastonata al centro della cornice superiore. Manca un led di notifica ma c’è funzione Ambient, che, quando il telefono è in stand-by, illumina per qualche secondo il display, quando arriva una notifica o si solleva il dispositivo.
Lungo il bordo laterale sono presenti: a destra, il tasto di accensione/blocco e l’alert slider zigrinato a tre posizioni (squillo, vibrazione e silenzioso); a sinistra, il bilanciere del volume e il cassettino estraibile per due nanoSIM; in basso, il microfono, la porta USB Type C 2.0, un potente speaker di sistema mono; in alto, il secondo microfono per la soppressione dei rumori.
Sul retro, in posizione centrale, dal basso verso l’alto, troviamo il logo 1+, il flash dual led, e, leggermente sporgente, il modulo della fotocamera con due obiettivi allineati in verticale. E il lettore di impronte?
Per sbloccate il 6T c’è lo Screen Unlock la nuova tecnologia di rilevazione delle impronte digitali sul display, che, pur essendo supportata da sofisticati algoritmi di auto-apprendimento, durante la nostra prova, ci è apparsa meno precisa e veloce del “classico” lettore di impronte. Mal che vada, è comunque disponibile Face Unlock, lo sblocco con il volto, questo sì affidabile e fulmineo. Se è resistente all’acqua e alla polvere? Di fatto, come abbiamo verificato, il 6T lo è ma, mancando certificazioni ufficiali, è meglio evitare di provocare danni che la garanzia non coprirebbe.
Il display da 6,41 pollici è un AMOLED con risoluzione 1080 x 2341 pixels e densità di 402 ppi. Assicura un’esperienza avvolgente, quando si gioca a Fortnite o si guarda un film su Netflix. Offre ampi angoli di visione, neri profondi e colori vividi, elevato contrasto, luminosità elevatissima per una perfetta leggibilità anche sotto la luce diretta del sole. È possibile scegliere tra cinque modalità di visualizzazione, tra cui la notturna (filtra la luce blu per affaticare meno gli occhi di sera) e quella lettura (display in tonalità di grigi, stile e-book reader). Non essendoci pulsanti fisici o capacitivi, i tre tasti funzione Android sono virtuali, posti in una barra di navigazione, che è possibile fare scomparire, utilizzando in alternativa gesture molto intuitive e comode. È possibile “risvegliare” il telefono con un doppio tap sullo schermo.
Invariato, rispetto al 6, il processore a bordo. È il performante Snapdragon 845 di Qualcomm, un Octa-core fino 2.8 GHz, poco energivoro grazie al processo produttivo a 10 nm. A supporto la GPU Adreno 560 e 6 o 8 GB di memoria RAM LPDDR4X. La memoria interna UFS 2.1 può essere da 128 o 256 GB, non espandibile. Qualunque attività si faccia, compresi i giochi con utilizzo intensivo della grafica, l’esperienza d’uso è sempre veloce e fluida. Merito dell’elevata potenza di elaborazione ma anche dell’eccellente lavoro di ottimizzazione dell’hardware e del software. Smart Boost, ad esempio, è una nuova funzionalità che migliora la velocità di avvio a freddo delle app fino al 20%, memorizzando i dati dalle applicazioni utilizzate di frequente nella RAM del telefono.
A proposito di software, sul 6T è installata la versione 9.0 Pie di Android con interfaccia utente proprietaria OxygenOS 9.0.5, priva di inutili orpelli ma con tante interessanti e comode funzioni, come la schermata con le scorciatoie, i doppi account per alcune app, la modalità “gioco” che disattiva i tasti software per preservare la concentrazione del gamer.
Ottima la qualità delle chiamate telefoniche, grazie ad una sezione radio con ottima ricezione, a microfoni efficienti, a capsula auricolare e a vivavoce dall’elevata resa. Il OnePlus 6T è un dual SIM dual standby, che consente nelle impostazioni di scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE cat. 16/13 (DL 1 Gbps, UL 150 Mbps), Wi-Fi (MIMO 2*2, 802.11 a/b/g/n/ac, 2.4/5 GHz), Bluetooth 5.0 con supporto aptX & aptX HD, NFC. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati GPS, GLONASS, BeiDou e Galileo.
La nuova batteria da 3700mAh fornisce un incremento medio dell’autonomia del 20% rispetto a OnePlus 6. Facendone un uso non intensivo si riesce a coprire in tutta tranquillità una giornata e mezzo.
Anche in condizioni di illuminazione difficili, davvero belle le foto che si ottengono con la dual cam posteriore. La camera principale ha un sensore (Sony IMX519) da 16 Mpx con pixel da 1.22 micrometri, e un obiettivo con apertura f/1.7, zoom (8X) digitale, stabilizzazione ottica (OIS) e digitale (EIS). La camera secondaria, che viene utilizzata per il calcolo della profondità di campo, ha invece un sensore (Sony IMX376K) da 20 Mpx e un obiettivo con apertura f/1.7. L’autofocus è PDAF. Eccellenti i selfies della fotocamera anteriore che ha un sensore (Sony IMX 371) da 16 megapixel con apertura f/2.0 e stabilizzazione digitale.
Introdotte ottimizzazioni software e funzionalità aggiuntive. La nuova modalità Nightscape consente di catturare ambienti urbani a bassa luminosità con maggiore chiarezza, meno rumore, una riproduzione dei colori più accurata e una migliore gamma dinamica.
La funzione Studio Lighting, messa a punto con il contributo del fotografo e artista Kevin Abosch, riconosce i volti e simula l’illuminazione professionale per ottenere un’immagine più naturale. Migliorati ulteriormente l’HDR e la modalità Ritratto.
Buoni i video che si possono girare con una risoluzione massima 4K a 60fps e in slow motion, 1080p a 240fps oppure 720p a 480fps.
Fedele al “Never Settle” (mai accontentarsi), OnePlus 6T è in vendita con prezzi a partire da 559 euro per la versione con 6GB di RAM e 128GB di storage. Occorrono 589 euro per quella con 8GB e 128GB, e 639 euro per quella con 8GB e 256GB. Costa 709 euro McLaren Edition del 6T, con personalizzazione estetica che richiama i colori del team di Formula 1, 10GB di RAM e 256GB di memoria interna, e un sistema di ricarica veloce (Warp Charge 3.0) ulteriormente migliorato.
Gennaro Annunziata