Un pusher arrestato, oltre mezzo chilo di droga sequestrata, un rapinatore portato in carcere e una sala slot sanzionata. Oltre a decine di perquisizioni a carico di pregiudicati affiliati ai clan che fanno affari illeciti a Castellammare di Stabia e posti di blocco in tutta la città. Questo il bilancio di una maxi-attività di controllo del territorio messa a segno dai carabinieri della compagnia stabiese, in collaborazione con i militari del Cio (Compagnia intervento operativo) del decimo reggimento della Campania, nella serata di venerdì. La droga Non a caso i controlli si sono concentrati soprattutto nel centro antico di Castellammare di Stabia, considerato una delle principali piazze di spaccio della città. Nel mirino degli investigatori è finito Francesco Caiazzo, un pregiudicato di 47 anni di vico Puglisi. Appena i carabinieri hanno bussato alla sua porta, il pusher ha provato a liberarsi della droga lanciandola da una finestra sul retro della palazzina. Senza sapere però che i militari avevano già anticipato le sue mosse ed erano proprio lì sotto appostati. Ormai quasi tutte le case dei pusher sono dotati di cancelli davanti alle porte, un sistema utilizzato per evitare che in caso di controlli le forze dell’ordine bussino direttamente alla porta d’ingresso e quindi guadagnare tempo per liberarsi della droga. Non è stato difficile, quindi, recuperare 186 grammi di marijuana, 63 di hashish e un bilancino di precisione che il pusher aveva sistemato in una sola busta. Una volta entrati nell’abitazione, i carabinieri hanno rinvenuto altri 55 grammi di marijuana, divisa in dosi, oltre che materiale vario per il confezionamento. I militari hanno sequestrato anche 70 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. Per Caiazzo è scattato l’arresto. Nella giornata di ieri il pregiudicato – difeso dall’avvocato Giuliano Sorrentino – è stato processato con rito direttissimo e il giudice ha convalidato l’arresto, ordinando gli arresti domiciliari.
Castellammare, CRONACA
17 febbraio 2019
Castellammare. I cancelli dei pusher a difesa delle case-caveau