Le figurine dei calciatori nascoste nello zaino oppure nelle tasche del grembiule. I pochi minuti di spacco tra un’ora e l’altra di lezione, utilizzati per le trattative. Quella di Maradona, negli anni d’oro del Napoli, poteva arrivare a valere anche cento figurine. Non bisognava mai far capire che quella che cercavi serviva per completare l’album, altrimenti la pagavi cara. I ragazzini diventavano dei direttori sportivi, il colpo di mercato era riuscire a portare a casa la figurina che serviva senza rimetterci troppi doppioni in cambio. Se poi riuscivi a vincerla meglio ancora. Perché con le figurine ci s’inventavano anche giochi, in ogni città ce n’erano diversi: quelli più famosi sono il “soffio”, il “mignolino”, il “sottomuro”, la “lettera”. Con i doppioni dei calciatori Panini si trascorrevano pomeriggi interi e rappresentavano anche un modo per socializzare, stare insieme, fare nuove amicizie. Un mito che oggi rischia di scomparire, perché i ragazzini preferiscono i videogiochi e forse tanti genitori si fidano sempre meno a lasciarli in quei cortili che prima erano i luoghi di ritrovo dei più piccoli. Per rendersi conto di come siano cambiati i tempi, basta fare due chiacchiere con Antonio Scarica, titolare di un’edicola di via Giuseppe Cosenza, nel cuore del rione San Marco a Castellammare di Stabia. «Mi portano i mazzetti di doppioni perché non riescono a trovare nessuno con il quale fare scambio. Prendo il loro e gliene dò un altro che mi ha lasciato il genitore di qualche altro bambino», spiega l’edicolante. Un modo anche per far risparmiare qualcosina alle famiglie: «E’ normale che dopo aver comprato tante bustine, si inizino ad accumulare i doppioni e si cerca di fare scambio anche perché diventa sempre più difficile trovare quelle che ti permettono di completare l’album – spiega Antonio – Con questo metodo cerchiamo di venire incontro ai clienti». Non è l’unico, a Castellammare, a portare avanti un’iniziativa che a quanto pare «piace anche agli adulti – dice – Ho clienti che nonostante il passare degli anni hanno continuato a portare avanti questa passione e chiaramente hanno ancora più difficoltà dei bambini a trovare qualcuno con cui scambiare le figurine. Io cerco di aiutarli».
Tiziano Valle