Torre del Greco. La città affoga tra i rifiuti, l’annunciato rilancio economico resta un sogno chiuso in un cassetto e il malcontento regna sovrano all’ombra del Vesuvio. In un paese «normale» simili criticità non farebbero dormire la notte il sindaco e la sua maggioranza. Invece, a Torre del Greco l’unica «emergenza» in grado di rubare ore di sonno ai politici di palazzo Baronale sembra essere la nomina dei nuovi dirigenti a tempo determinato – uno al settore ambiente e uno al settore politiche sociali – e dei nuovi «consulenti» del primo cittadino: quattro assunzioni destinate a pesare sulle casse dell’ente di largo Plebiscito e a provocare ulteriori spaccature all’interno della litigiosa «carovana del buongoverno» uscita vincitrice dal ballottaggio del 24 giugno 2018. Perché i rumors circolati in municipio relativamente ai nomi dei futuri vincitori delle selezioni avrebbero già fatto storcere il naso a diversi alleati di Giovanni Palomba, a cui spetterà il compito di individuare – previo colloquio – i candidati a cui assegnare le «poltrone d’oro».
Dirigente all’ambiente
Particolarmente delicata la scelta del dirigente a tempo determinato e pieno per il settore rifiuti. A dispetto dei disastri registrati dal giorno dell’insediamento in Comune, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio potrebbe premiare – secondo le voci di corridoio circolate a palazzo Baronale – la geologa Claudia Sacco, fino a oggi delegata proprio al settore Nu. L’ex assessore della giunta targata Gennaro Malinconico – entrata in municipio grazie a un concorso promosso dall’ex sindaco Ciro Borriello e finito al centro di veleni e ricorsi – si è fatta le ossa come braccio destro del super-dirigente Ernesto Merlino e potrebbe raccogliere il testimone dal suo «maestro» a un passo dalla pensione. D’altronde, l’inserimento del requisito della laurea in geologia con il vecchio ordinamento per partecipare al concorso era stato già interpretato come un «segnale di apertura» a professionalità esperte del settore. In ogni caso, l’ultima parola spetterà al sindaco: i colloqui decisivi sono stati fissati per venerdì 22 marzo alle 13. In tutto i «selezionati» dall’apposita commissione sono sette: al nome scelto dal sindaco – già contestato per l’indicazione dell’avvocato capo Antonioluigi Iacomino e dell’ingegnere Generoso Serpico, indicato a capo del settore urbanistica – spetterà l’onere di trascinare Torre del Greco fuori dalle secche del disastro Nu e l’onore di uno stipendio annuo da sogno.
Dirigente alle politiche sociali
Se Claudia Sacco si dovrà confrontare con soli 6 concorrenti, decisamente arduo sarà il compito del «favorito» per la vittoria del concorso da dirigente a tempo determinato e pieno per il settore politiche sociali: Andrea Formisano – vicecomandante dei vigili urbani e parente di Dorotea Rinaldi, moglie del primo cittadino – si dovrà confrontare con diciassette «avversari». Sul piatto della bilancia, potrebbe pesare la precedente (e non esaltante) esperienza maturata alla guida del settore durante il secondo mandato di Ciro Borriello. Come per il primo concorso, i colloqui decisivi sono fissati per venerdì 22 marzo alle 9.30. Dunque – in sole tre ore e mezza – il sindaco dovrà «esaminare» la bellezza di 18 concorrenti e scegliere il «profilo migliore».
Il capo di gabinetto
La scelta del successore di Luigi Pepe sembra già segnata dal giorno delle dimissioni dell’assessore alla polizia municipale Monica Ascione. Ribaltando il solito refrain politico, stavolta, toccherà alla figlia lasciare spazio al padre: il remunerativo incarico – salvo colpi di scena – sarà appannaggio di Alfonso Ascione, sostenitore della prima ora della candidatura a sindaco di Giovanni Palomba. Il consulente giuridico A chiudere il cerchio, il «concorso» per consulente giuridico del sindaco, terzo incarico legale dopo la scelta di Antonioluigi Iacomino e Enrico Angelone. Un incarico – sempre fiduciario, sempre assegnato per scelta diretta – a cui potrebbe puntare l’avvocato Nino Coccoli, fedelissimo dell’assessore al bilancio Gennaro Granato. Una spartizione di poltrone già capace – in attesa dei responsi ufficiali, magari capaci di smentire i rumors della vigilia – di aprire un nuovo fronte di guerra all’interno della maggioranza di palazzo Baronale.
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