Un pestaggio a sangue a un coetaneo, poi lo scambio di messaggi sui social per sentirsi “eroi”. Un orrore nelle chat che sono state acquisite anche dagli inquirenti. Identificati e interrogati i tre autori della spedizione punitiva, che ha segnato la serata di domenica, tra le 20.30 e le 21 in località Rosario. «Mai come i pentiti, noi non siamo così». Questa la didascalia sotto una foto che ritraeva il trio di minorenni poche ore dopo la violenza. Tre studenti, residenti a Gragnano, a Santa Maria la Carità e a Castellammare di Stabia. Tutti amici e conosciuti anche dalla vittima del pestaggio, che in qualche modo li ha frequentati. Così come conosceva anche la ragazzina che, forse inconsapevole, ha fatto scattare il raid della vendetta. Una parola ritenuta un’offesa e il 14enne è stato accerchiato e riempito di calci e pugni al capo e al torace. A far pensare, oltre a una giustizia fai-da-te promossa da giovanissimi di appena 13 e 14 anni, ne è succeduto anche un senso di appagamento tanto da scambiarsi messaggi stile Gomorra sul web.
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