Dopo gli androidi giapponesi che leggono le notizie del telegionale e dopo essersi cimentata nei primi articoli di giornale e in qualche cortometraggio, l’intelligenza artificiale sta entrando nel mondo della pubblicità. Fra non molto i messaggi che invitano ad acquistare un prodotto preferendo una marca a un’altra saranno ideati in tempi rapidissimi da algoritmi che hanno imparato il mestiere leggendo e analizzando migliaia di slogan. E’ lo scenario presentato oggi a Napoli da Joseph Sassoon, docente di Brand storytelling all’Università di Pavia, nell’incontro dedicato al tema del suo libro, libro “Storytelling e Intelligenza Artificiale” (Edizioni Franco Angeli 2019). “Il Brand storytelling è la disciplina che studia il discorso della pubblicità e che oggi abbraccia molte altre dimensioni, come la politica”, ha detto il ricercatore, che oggi affronta il tema nell’incontro organizzato nell’ambito del ciclo di seminari #BitGeneration, del programma Societing4.0 Talk dell’Università Federico II di Napoli. “Lo storytelling è tutto ciò che riguarda il racconto di storie ed è importante in molti settori diversi dalla pubblicità, come politica e giornalismo. La novità è nel fatto che l’intelligenza artificiale si sta impadronendo dei segreti dello storytelling”. Un cambiamento che per Sassoon segna “un passaggio epocale”. Per decine di migliaia di anni, infatti,” la capacità di raccontare storie è stata una prerogativa umana legata alla padronanza del linguaggio e ora l’intelligenza artificiale sta apprendendo queste tecniche”, ha osservato l’esperto. “Attualmente l’intelligenza artificiale si sta addestrando a riprodurre storie semplici, ma l’obiettivo ultimo è inventarle”. In che modo? “Innanzitutto – ha spiegato – l’intelligenza artificiale impara ad analizzare le storie che legge suddividendole in componenti e immagazzinando le conoscenze che accumula in ampie banche dati”. Che analizzi testi o video, l’intelligenza artificiale nutre la sua conoscenza con migliaia, se non milioni di storie, estraendone gli elementi costitutivi e ricombinandoli in modo nuovo”. Così impara a raccontare storie. “Ora tutto questo è a uno stadio preliminare. Siamo gli inizi di qualcosa di nuovo”, ha rilevato. E’ del 2016 il primo cortometraggio di fantascienza ideato da una macchine e nel 2017 è stato presentato un software che permette di “ideare nuove campagne pubblicitarie in tempi brucianti”, si comincia anche ad addestrare l’intelligenza artificiale ad analizzare i discorsi dei politici. Considerano la rapidità con cui apprendono le macchine i progressi non tarderanno ad arrivare. Per questo fin da adesso, ha concluso Sasson, bisogna prepararsi a un cambiamento che promette di avere un impatto molto forte sulla società e che richiede nuove regole etiche.
M|CULT
15 aprile 2019
Un algoritmo scrivera’ lo slogan pubblicitario. L’intelligenza artificiale si prepara anche alla politica