NAPOLI – La piccola Noemi, ferita in un agguato lo scorso 3 maggio in piazza Nazionale a Napoli, non è più in pericolo di vita. Lo annuncia il bollettino diffuso dall’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Noemi “è sveglia, cosciente e si alimenta autonomamente. La bambina respira spontaneamente senza necessità di supporto di ossigeno. I parametri vitali sono stabili e il quadro clinico è in miglioramento. La prognosi quoad vitam è sciolta. Il prossimo bollettino sarà diramato tra 7 giorni”.
La nonna di Noemi: «E’ stato un miracolo, ringrazio tutti, ci hanno danno forza»
“Voglio ringraziare tutto il popolo italiano e anche tutti quelli che dall’estero ci fanno sentire la loro vicinanza. E’ bellissimo e ci danno forza, è stato un miracolo”. Lo afferma Immacolata, la nonna della piccola Noemi, la bimba di 4 anni ferita ai polmoni lo scorso 3 maggio nel corso di una sparatoria in piazza Nazionale a Napoli. Noemi è fuori pericolo e la nonna ha deciso di raccontare quel pomeriggio, quando stava uscendo dal bar in piazza con la nipote e si è trovata nel mezzo di una sparatoria, proteggendola. “Non so cosa dire a chi ha sparato – ha detto la donna ripensando a quei momenti – penso solo a mia nipote. Quando ho sentito i colpi non avevo capito subito che fossero spari ma poi ho visto questa persona che mi puntava un’arma contro e mi sono girata per proteggere Noemi dietro di me. Si continuava a sparare, ho protetto la piccola con il mio corpo”.
Dopo il passato pericolo di vita perNoemi “ci aspetta ora tutta la riabilitazione, sarà un periodo non facile per lei e per tutti noi della famiglia ma ce la faremo”. Lo afferma Immacolata, la nonna di Noemi, la bimba di 4 anni ferita ai polmoni lo scorso 3 maggio nel corso di una sparatoria in Piazza Nazionale a Napoli. La donna ha raccontato il suo stato d’animo in un incontro con la stampa nello studio dell’avvocato napoletano Angelo Pisani. “Io psicologicamente – ha detto – sono a pezzi, cerco di farmi forza ma è difficile.Quando mi hanno ricoverata sono praticamente scappata dall’ospedale. Avevo il pensiero di mia nipote e non potevo rimanere lì a letto, i medici si sono messi a gridare quando mi sono alzata e vestita ma non potevo restare”. Al termine dell’incontro, Pisani ha sottolineato che “serve un intervento statale serio, un fondo per le vittime di questi episodi che sia di facile accesibilità. E poi serve il daspo, una sorta di esilio a vita per chi si macchia di crimini contro bambini, assalti a ospedali, reati orribili che non rendono degni di vivere in territorio civile”. All’incontro anche il consigliere regionale Francesco Borrelli che ha ricordato l’istituzione di una raccolta fondo per la famiglia di Noemi: “E’ l’unica iniziativa concordata con la famiglia – ha detto – che ha aperto un conto tracciabile per aiutare una famiglia non per le cure a Noemi ma perché tutta la famiglia non sta lavorando per assistere Noemi. Non esiste un aiuto di Stato per chi si salva dagli spari camorra, se muori vieni aiutato, se sopravvivi non ci sono sostegni”.