CASTELLAMMARE DI STABIA – «Sono vent’anni che paghiamo il pizzo. Ogni 10 del mese viene un emissario dei Cesarano e gli dobbiamo dare 1.500 euro». Una donna scoppia in lacrime davanti agli investigatori, quando viene chiamata in caserma assieme al marito. Gli 007 hanno tra le mani un foglietto dov’è scritto il nome della loro azienda, assieme a quello di altre ditte, ritrovato addosso ad Aniello Falanga, un esattore della cosca di Ponte Persica. E hanno anche le immagini delle telecamere che immortalano lo stesso Falanga parlare con il proprietario della ditta prima d’infilarsi qualcosa in tasca. Soldi, secondo l’accusa. La donna cede, scoppia in lacrime e racconta quell’incubo. Per un attimo sembra crollare quel muro di omertà che da sempre è il miglior alleato delle organizzazioni camorristiche. Finalmente qualcuno che è pronto a ribellarsi a quelle vessazioni subite da un clan che gli si è avvinghiato addosso e non molla la preda prima di averla spolpata.
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