Torre del Greco. C’era una volta «La Svolta», il super-gruppo di quattro consiglieri comunali capaci di tenere in scacco – sotto l’abile guida del leader Ciro Piccirillo e dello stratega Salvatore Antifono – la squadra di governo cittadino guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Ma l’esilio a Teramo del politico-poliziotto finito nell’inchiesta sul voto di scambio alle elezioni del 2018 – a oggi, Ciro Piccirillo resta sottoposto al divieto di dimora in Campania – rischia di «ridimensionare» la lista civica alla seconda apparizione a palazzo Baronale.
Perché a 10 giorni dall’addio di Maria Orlando – subentrata in via temporanea proprio all’ex capogruppo – anche Carmela Pomposo, la pasionaria della carovana del buongoverno, ufficializza il passaggio da La Svolta al gruppo misto di maggioranza. Una nuova giravolta per la debuttante del Comune, già protagonista di un voltafaccia alla lista civica Insieme per la città di Alfonso Ascione grazie a cui era riuscita a staccare il pass per l’ingresso in municipio. Alla base della seconda «migrazione» di Carmela Pomposo ci sarebbero dissidi interni con i restanti componenti dell’ex super-gruppo: «Dopo l’esilio di Ciro Piccirillo, mi sono trovata sostanzialmente sola – la spiegazione della pasionaria di palazzo Baronale -. Ho portato avanti diverse iniziative come la realizzazione del centro anziani o la pulizia della spiaggia del Cavaliere, solo per citare due esempi. Mi sarei aspettata maggiore collaborazione da parte di Simone Gramegna e di Salvatore Gargiulo, a cui avevo ceduto pure i gradi di capogruppo. Così non è stato, anzi. In qualche occasione sono stata perfino ostacolata: a questo punto, l’addio era inevitabile».
Belle parole, ma solo in parte rispondenti alla realtà dei fatti. Secondo i rumors circolati tra i corridoi del municipio, infatti, la principale ragione dell’ulteriori scissione all’interno de La Svolta sarebbe legata a «forti incomprensioni» sulla divisione delle presenze per la partecipazione alle varie commissioni consiliari. Perché mettere d’accordo tutti i rimborsisti del consiglio comunale – praticamente «costretti» a restare 8 ore a palazzo Baronale per non andare a lavorare – può essere un’impresa davvero complicata per un gruppo a tre. E la soluzione «migliore» per non perdere gettoni e minuti può essere proprio un addio.
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