Torre del Greco. Alle 19 in punto Giovanni Palomba è in auto, insieme agli amici di sempre. Si trova sulla strada statale 85, in direzione Castel di Sagro. «Mi aspettano mia moglie e miei nipotini», racconta con la voce finalmente serena. La fascia da sindaco è rimasta a Torre del Greco, chiusa in un cassetto di palazzo Baronale. Da circa 10 ore, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio si è scrollato di dosso il titolo di sindaco inseguito con pervicace ostinazione dall’estate 2017: «Le mie dimissioni sono definitive – taglia corto sull’ipotesi di una «manovra» per ricompattare la maggioranza -. Ho perfino chiesto se fosse possibile evitare di aspettare venti giorni». In effetti, un modo ci sarebbe: «Confido nei consiglieri comunali – l’ultima sfida del mobiliere di via monsignor Felice Romano -. Se in tredici dovessero imitare la mia scelta e dire addio alla carica, l’attesa finirebbe in anticipo».
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