In un mercato dominato dal gigantismo dei display, gli smartphone “compatti” sono sempre più rari. Se si è in cerca di un telefono che, pur avendo uno schermo di poco meno di 6 pollici, si possa tenere e usare con una sola mano senza troppa fatica, una convincente proposta arriva da Xiaomi con il Mi 9 SE, uno dei due fratelli minori, l’altro è il Mi 9T, del top di gamma Mi 9. E con il flagship della corporation cinese Mi 9 SE, a conferma che in botte piccola c’è buon vino, condivide gran parte della dotazione hardware, come il display AMOLED Samsung, il sensore di impronte digitali a schermo migliorato e la fotocamera Sony da 48MP.
Nella confezione di vendita, sono presenti, oltre lo smartphone, la manualistica, un alimentatore 12V/1.5A, un cavo USB/USB Type-C, un adattatore USB Type-C /jack audio da 3.5 mm e una cover in silicone semi-trasparente.
Esteticamente molto simile al Mi 9, ha un design essenziale e elegante. La scocca unibody è rivestita, davanti e dietro, con vetro curvo 2.5D Corning Gorilla Glass 5, mentre il frame laterale è in alluminio lucido.
È disponibile in tre colorazioni – Piano Black, Ocean Blue e Lavender Violet – con finitura lucida sul retro, davvero bella a vedersi grazie agli effetti oleografici cangianti sotto la luce. Le dimensioni (147.5 x 70.5 x 7.5 mm) e il peso (155 g), come detto, sono contenuti rispetto agli standard attuali. Il telefono si adatta a mani grandi e piccole e sta comodamente anche nelle tasche dei jeans. Mancano certificazioni che garantiscano la resistenza a acqua e polvere.
Lungo il bordo laterale, a destra, bilanciere del volume e tasto di accensione; a sinistra, lo slot estraibile per le due nanoSIM; in basso, la porta USB type C, un non eccezionale altoparlante mono e il microfono principale; in alto, il microfono secondario per la soppressione dei rumori di fondo e la porta a infrarossi IR, che, insieme all’app Mi Remote, consente di controllare a distanza tantissimi dispositivi elettronici, dai TV ai climatizzatori.
Sulla faccia posteriore, nell’angolo in alto a sinistra, poco sopra il dual flash monocromatico, leggermente sporgente, una basetta, protetta da vetro zaffiro, che contiene, disposte a semaforo, le tre ottiche della fotocamera principale, una delle quali, quella più in alto, ha una corona olografica che cambia colore muovendo il telefono.
Dotato di una cornice sottilissima (rapporto schermo-corpo del 90,47%), interrotta in alto da un piccolo notch a goccia con la camera frontale, il display Full Screen (19.5:9) da 5,97 pollici è un super AMOLED della Samsung con risoluzione FHD+ (2340 x 1080) e densità 432 ppi. È caratterizzato da colori brillanti mai saturi, da buoni angoli di visione e da luminosità (600nit) e contrasto (60000:1) elevati. Mantiene la sua nitidezza anche in piena luce grazie alla modalità antiriflesso 2.0, che regola in modo intelligente la luminosità. Disponibile una vasta gamma di personalizzazioni del profilo colore, con possibilità di aggiungere o ridurre il contrasto, scegliere tra tonalità più calde o più fredde. Presenti, inoltre, funzionalità come la modalità lettura, che, per garantire una visione confortevole, riduce l’emissione di luce blu, di sera e negli ambienti bui. È supportato lo standard HDR e, in assenza di un LED ad hoc, il Display Ambient (il display always-on di Xiaomi) multi-colore consente, senza sbloccare il telefono, di controllare se ci sono notifiche e vedere l’ora e la data.
Sotto il vetro, che protegge il display, è posizionato un sensore ottico di impronte a schermo con messa a fuoco dinamica, un sistema affidabile e veloce per sbloccare il telefono in alternativa a quello classico con PIN o sequenza, e a quello meno sicuro, in quanto 2D, con riconoscimento del viso, attraverso la camera frontale.
Il Mi 9 SE è il primo smartphone al mondo ad essere equipaggiato con il chip Qualcomm Snapdragon 712, un octacore (2×2.3 GHz Kryo 360 Gold + 6×1.7 GHz Kryo 360 Silver) realizzato con tecnologia di processo a 10nm. Un processore veloce e molte efficiente da un punto di vista energetico, che insieme ai 6 GB di RAM LPDDR4x e alla GPU Adreno 616, garantisce benchmark elevati (AnTuTu: 187626) e, come verificato nel corso del nostro test, prestazioni eccellenti caratterizzate da una grande fluidità con le app, con i giochi 2D e 3D, girando e riproducendo filmati 4K. La memoria interna UFS2.1 da 64 GB o 128 GB non è espandibile.
Il Mi 9 SE è un dual SIM dual standby, tramite impostazioni è possibile scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Buona la qualità delle chiamate telefoniche, grazie a una sezione radio con segnale telefonico stabile, a microfoni, capsula auricolare e vivavoce efficienti. Per quanto riguarda la connettività sono presenti 4G LTE (fino a 800 Mbps in DL), Wi-Fi (2.4G/5G, 802.11 a/b/g/n/ac), Bluetooth 5.0 e NFC con supporto a Google Pay. Per la navigazione turn-by-turn, sono disponibili GPS, A-GPS, Glonass, Galileo e Beidou.
La batteria integrata da 3070 mAh non fa miracoli ma, durante la nostra prova, ci ha sempre consentito di arrivare alla fine di intense giornate di lavoro senza patemi. Collegando lo smartphone al caricabatteria da 18 W in dotazione si passa da 0 al 60% in 30 minuti mentre per una ricarica completa occorrono poco più di 70 minuti.
Il comparto fotografico sfrutta algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere la scena ed ottimizzare i parametri di scatto. La fotocamera posteriore è tripla. Ha un sensore primario (Sony IMX586) da 48 megapixel (large pixel 4-in-1 da 1,6 μm) con ampia apertura f/1,75, affiancato da un sensore teleobiettivo ƒ/2.4 da 8 megapixel e da un sensore ultra grandangolare ƒ/2.4 da 13 megapixel, che vanta un campo visivo di 123 per catturare interi paesaggi in un unico scatto. Nessuno degli obiettivi ha la stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), ma c’è la stabilizzazione elettronica dell’immagine (EIS). In condizioni di buona illuminazione, gli scatti attraverso l’ottica principale sono superbi. Se la luminosità è scarsa, le foto scattate in modalità notturna sono chiare ma possono contenere anche elementi innaturali, come grana e simili. Il teleobiettivo e il grandangolo fanno entrambi un lavoro decente con una buona illuminazione, ma se le luci si abbassano, è consigliabile evitare entrambi. Quando l’HDR è attivo, anche le scene più impegnative offrono una buona gamma dinamica. Ci sono molte modalità di scatto, tra cui la Panorama, la Pro e la Ritratto con regolazione della sfocatura dello sfondo. Buoni i video che si possono girare solo utilizzando l’ottica principale con una risoluzione fino a 4K (30fps) o in slow motion a 960fps. La stabilizzazione EIS funziona solo con i video Full HD.
La fotocamera frontale con apertura ƒ/2.0 è da 20 megapixel. Dotata di HDR automatico, gestisce bene le scene retroilluminate. I dettagli dei selfies sono eccellenti in presenza di una buona illuminazione, mentre in condizioni di scarsa luminosità, appare rumore e diminuisce la chiarezza. La modalità Bellezza offre lusinghieri risultati senza appiattire i soggetti.
Il sistema operativo è la versione 9 Pie di Android con MIUI Global 10.2 Stabile, l’interfaccia utente proprietaria ricca di funzioni e di opzioni di personalizzazione. Si può scegliere tra la classica navigazione a tre pulsanti o le gesture. Interessante la funzione Second Space che consente di creare una partizione protetta da password, in cui installare app, conservare immagini e altri contenuti, a cui non si desidera che occhi indiscreti possano accedere.
Piccolo nelle dimensioni ma anche nel prezzo soprattutto se rapportato alla qualità offerta. Costa a listino 349,90 euro la versione con 64 GB di memoria, 50 euro in più quella con 128 GB. Su Amazon è attualmente possibile acquistare il modello con più memoria a 298 euro.
Gennaro Annunziata