Da due anni è “prigioniero” in ospedale, perché necessita di assistenza continua che la sua Asl finora non è stata in grado di garantirgli a casa. Giuseppe, residente in provincia di Napoli, è stato vittima di un incidente stradale a Formia (Latina) e da allora, per
sopravvivere, ha bisogno di cure continue. Da giorni sul web si è aperta una campagna per consentirgli di essere accudito nel suo appartamento, e la Regione Campania – assicura il governatore Vincenzo De Luca – “predisporrà l’assistenza richiesta, in via eccezionale”. Per Giuseppe, ricoverato da due anni all’ospedale Bambin Gesù di Roma, la Asl Napoli 2 Nord ha chiesto alla Regione una deroga alla soglia massima di ore di assistenza domiciliare erogabili, in modo da consentire il rientro a casa del piccolo che è
costretto in un letto di ospedale incapace di mangiare e di respirare senza l’aiuto delle macchine. Giuseppe deve essere girato ogni ora per evitare la formazione di piaghe da decubito, deve essere lavato e ha bisogno di qualcuno che pulisca le cannule dai muchi. Una condizione aggravata in questi ultimi giorni dall’impossibilità della madre Melania ad assisterlo, almeno parzialmente (la donna
è a sua volta ricoverata nel Policlinico di Napoli per una gravidanza a rischio) mentre il padre Luca fa la spola tra Napoli, dove lavora, e Roma. In queste ore la Asl Napoli 2 Nord, in coordinamento con l’Azienda pediatrica Santobono-Pausillipon e gli uffici della
Regione Campania, sta lavorando per predisporre l’assistenza domiciliare necessaria. “Siamo impegnati e mobilitati per consentire cure e assistenza al piccolo Giuseppe, affetto da gravi patologie dopo il drammatico incidente subito nel 2014 e per il quale i genitori hanno chiesto il riconoscimento e l’attivazione di un servizio domiciliare h.24 dopo le dimissioni dall’ospedale Bambin Gesù di Roma”, scrive su Facebook il presidente della Regione Campania. A quanto si è appreso, una volta definite le ore di assistenza domiciliare, la Asl invierà comunicazione all’ospedale romano che dovrà valutare se tali condizioni siano adeguate e tali da poter consentire il ritorno a casa del piccolo paziente. L’Azienda sanitaria si è già attivata per il reperimento dell’assistenza infermieristica, attraverso proprio personale, e per l’assistenza specialistica erogata da personale dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausillipon.
CRONACA
23 febbraio 2016
Napoli, bimbo “prigioniero” da 5 anni in ospedale dopo un grave incidente