SALERNO – Lo spettacolo della discordia va in scena in un teatro “Verdi” presidiato da agenti della Digos e carabinieri. In sala una platea composta da un centinaio di persone tra studenti, insegnanti ma anche genitori con figli al seguito. Ed è proprio ai più piccoli, probabilmente, che i grandi avranno dovuto spiegare il perché dell’ingente spiegamento di forze dell’ordine presente nella storica struttura salernitana per la messa in scena di Fa’afafine. La rappresentazione incentrata sul tema del gender, rientrava nell’ambito della rassegna “Primi applausi”, rivolta alle scuole cittadine. Ma il duro scontro politico scoppiato all’interno del Consiglio comunale di Salerno, ha spinto il sindaco Enzo Napoli a posticipare in orario pomeridiano lo spettacolo. Scelta aspramente criticata dai destinatari dello spettacolo che, a mo’ di provocazione, hanno voluto ugualmente essere presenti. «È un paradosso che sia stato cambiato l’orario – spiegano Fabio Beatrice, Antonio Marino e Francesco Morrone del liceo De Sanctis -. Parliamo di un tema attuale, che esiste ed è incredibile che ci siano state tutte queste polemiche. Ci tenevamo a essere presenti proprio per contestare questa forma di censura».
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