SCAFATI – Il sindaco di Scafati rinviato a giudizio insieme alla moglie dell’ex consigliere Vittorio D’Alessandro. All’indomani del provvedimento emesso dal gup del tribunale di Nocera Inferiore, il primo cittadino ha fatto chiarezza. “Il giudice, da persona arguta e preparata, rinviando a giudizio l’architetto Anna Matrone, per rivelazione di segreti di ufficio, ha individuato una evidente responsabilità penale: nella qualità di dipendente comunale, incaricata di un pubblico servizio, la Matrone utilizzò dati informatici contenuti all’interno di un computer del Comune, consegnandoli al marito Vittorio D’Alessandro. L’ex capogruppo del Pd, nonostante le sue conoscenze di avvocato, presumo non avesse ritenuto le informazioni non divulgabili, consegnò pertanto i dati alla Guardia di Finanza facendo scaturire un procedimento a carico di alcuni dirigenti comunali per i quali è stata esclusa ogni e qualsiasi responsabilità penale mentre per altri il procedimento è ancora in corso, difatti anche a proposito della mia posizione rimango dispiaciuto perché il giudice ha ritenuto che nelle mie dichiarazioni ci potesse essere una volontà diffamatoria. L’azione della Matrone, probabilmente offesa dalla mancata stabilizzazione a tempo indeterminato da lei richiesta ha dato inizio allo scontro politico violento che ha caratterizzato la nostra Città e in maniera più evidente dal 2012 ad oggi”.
Sulla vicenda è intervenuta anche il consigliere comunale e avvocato Brigida Marra.«Durante l’udienza tenutasi ieri dinanzi al gip di Nocera, ho provveduto quale avvocato nominato dal sindaco come (persona fisica) a depositare la costituzione di parte civile ai fini del risarcimento dei gravi danni all’immagine dal medesimo subiti in conseguenza della condotta dell’imputata. Non posso pertanto, che concordare con il provvedimento di rinvio a giudizio adottato dal Tribunale di Nocera nei confronti della medesima».