I prodotti della ditta romena Bradet, uno dei quali è sospettato di essere alla base dell’intossicazio e per cui un bimbo è finito in ospedale a Firenze, sono stati distribuiti in almeno tre regioni, Lazio, Toscana e Campania. Lo comunica il ministero della Salute, secondo cui è possibile che siano arrivati anche in altre, e in via precauzionale chi li dovesse avere in casa dovrebbe restituirli. “Attraverso il sistema di allerta RASFF è stata pubblicata la NEWS 16-811 riguardante il ritiro volontario per misura
precauzionale di diversi alimenti a base di latte prodotti dalla ditta SC BRADET (Romania) – afferma il comunicato -. Tale
informazione è stata diramata in relazione a casi di Sindrome Emolitico Uremica (SEU) associati ad infezione da Escherichia
Coli O26:H11 avvenuti in Romania. I prodotti ritirati sono stati distribuiti in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia”. Il Ministero della Salute, prosegue la nota, ha avvisato gli Assessorati alla Sanità delle Regioni coinvolte nelle liste di distribuzione che coinvolgono Lazio, Toscana e Campania. I prodotti della ditta romena Bradet, uno dei quali è sospettato di essere alla base dell’intossicazio e per cui un bimbo è finito in ospedale a Firenze, sono stati distribuiti in almeno tre regioni, Lazio, Toscana e Campania. Lo comunica il ministero della Salute, secondo cui è possibile che siano arrivati anche in altre, e in via precauzionale chi li dovesse avere in casa dovrebbe restituirli. “Attraverso il sistema di allerta RASFF è stata pubblicata la NEWS 16-811 riguardante il ritiro volontario per misura
precauzionale di diversi alimenti a base di latte prodotti dalla ditta SC BRADET (Romania) – afferma il comunicato -. Tale informazione è stata diramata in relazione a casi di Sindrome Emolitico Uremica (SEU) associati ad infezione da Escherichia
Coli O26:H11 avvenuti in Romania. I prodotti ritirati sono stati distribuiti in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia”. Il Ministero della Salute, prosegue la nota, ha avvisato gli Assessorati alla Sanità delle Regioni coinvolte nelle liste di distribuzione che coinvolgono Lazio, Toscana e Campania.
CRONACA
15 marzo 2016
Formaggio contaminato, grave bimbo di 14 mesi: allarme in 3 regioni