“Andrea e Loris erano in cameretta. Il bambino ripeteva che avrebbe chiamato papà e glielo avrebbe detto. Loris era agitato e mio suocero mi disse di prendere qualcosa per tenerlo fermo. Andai nello sgabuzzino, prelevai la prima cosa che vidi: le fascette. Ne prelevai una o due e le porta in cameretta e mentre mio suocero teneva Loris per le spalle unendogli i polsi, io li bloccai con una fascetta, Loris scalciava ma senza gridare”. Inizia così il racconto di Veronica Panarello, in carcere per l’omicidio del figlio Loris. La donna continua d accusare il suocero Andrea Stival con cui ha dichiarato di avere una relazione extraconiugale. L’omicidio sarebbe nato proprio da questo, con il piccolo Loris che avrebbe scoperto i due e poteva dire tutto al papà. “Vidi Loris e mio suocero – dichiara Veronica Panarello – davanti alla cassettiera. Quest’ultimo, allungando la mano, stava prelevando un cavetto Usb, di colore grigio, riposto sulla scrivania. Impietrita, vidi che Andrea avvolse quel cavo attorno al collo del bambino e lo strinse. Mi resi conto che Loris non respirava cercai prima di spingere Andrea per indurlo a desistere e poi andai nello sgabuzzino per prendere la forbice nella cassetta degli attrezzi e tagliare le fascette così saremmo stati in due a poter affrontare Andrea. Ritornata in cameretta, vidi che Andrea continuava a stringere il cavo attorno al collo del bambino. Loris al mio arrivo era fermo, poi cadde al suolo esanime Volevo chiamare qualcuno per chiedere soccorso ma sono riuscita soltanto per due volte a digitare il numero, fin quando mio suocero mi ha fatto desistere dicendomi che nessuno mi avrebbe creduto”
CRONACA
17 marzo 2016
Veronica Panarello il racconto shock: “Andrea teneva fermo Loris e io…”