Chiusi in quattro mura pur non stando in carcere. Spesso all’interno di un palazzo, talvolta di una casa. Le uscite, poche. Pochissime. Bisogna “campare” e i clienti potrebbero arrivare a qualsiasi ora del giorno e della notte. A mettere il naso in strada si rischia l’arresto, perché le forze dell’ordine da diversi mesi hanno intensificato i controlli con l’obiettivo di spazzare via l’affare dello spaccio a Castellammare. E’ la dura vita dei pusher, relegati in quattro mura prima ancora che possano scattare le manette. La droga a Castellammare, adesso, si spaccia all’interno degli appartamenti o degli androni dei palazzi. Il contatto tra la vedetta e il potenziale cliente è stato sostituito dalle nuove tecnologie. Una conversazione in codice su Facebook, un sms o magari attraverso whats’up. I pusher indicano il palazzo e il nome segnato sul citofono al quale bussare. Una volta dentro si consuma lo scambio. «Qui ci sono le dosi».
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