Avrebbero scelto una pericolosa forma di protesta per contestare la linea dura adottata dall’azienda farmaceutica in materia di licenziamenti e riorganizzazione dei ruoli. C’è l’ombra del sabotaggio dietro l’agghiacciante scoperta dei responsabili del controllo di qualità della Novartis Farma, il colosso farmaceutico con sede in via Provinciale Schiti a Torre Annunziata che ha denunciato quanto accaduto per undici giorni nei laboratori dove vengono prodotti i farmaci che finiscono nel mercato internazionale. Una catena farmaceutica affermatissima nel settore e da sempre leader anche nei salva-vita. A raccontare tutto ai carabinieri di Torre Annunziata è stato il direttore dello stabilimento Antonio Vitiello, dopo avere ricevuto alcune segnalazioni interne. Tutto è andato in scena per undici giorni, durante cui per sette volte i responsabili alla sicurezza e al controllo della qualità del prodotto hanno notato una serie di anomalie nei blister al cui interno vengono raccolti quotidianamente i farmaci dopo una serie di controlli sulla lunga catena di montaggio della produzione. Nella relazione interna, infatti, si legge: «otto compresse del prodotto Sintrom sono state rinvenute in un lotto del farmaco Trileptal, dodici compresse del prodotto Tegretol rinvenute nel lotto di Pursennid, 45 compresse di Trileptal nel lotto di prodotto Anafranail» e così via un lungo elenco per circa una settantina di compresse che per diverso colore, tipologia medica e grandezza sono state tempestivamente notate proprio da chi si occupa del controllo. Di qui il campanello d’allarme suonato dallo stesso responsabile interno del dipartimento Quality Assurance che ha ordinato la sospensione della produzione per due giorni.
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