SALERNO – Un atto ritenuto falso per agevolare la vendita di un capannone di una società con sede a Capaccio: con questo capo d’accusa finisce sotto processo un notaio salernitano di 70 anni, difeso dall’avvocato Gaetano Pastore, e l’amministratore dell’impresa (assistito da Alfonso Forlenza) che avrebbe agito in concorso con il professionista con sede operativa a corso Garibaldi, nel comune capoluogo. Una vendita di 770 mila euro a fronte – secondo l’accusa – di un valore commerciale dell’immobile vicino ai due milioni e mezzo. Ma per quel presunto favore non c’è traccia di un accordo per cui lo stesso beneficiario – un imprenditore – non è finito nel procedimento giudiziario approdato davanti al giudice delle udienze preliminari presso il tribunale di Salerno, Renata Sessa, che ha accolto le richieste del pubblico ministero Marinella Guglielmotti disponendo il giudizio per l’amministratore di una società capaccese.
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