Per anni avrebbe timbrato il cartellino per poi allontanarsi senza nemmeno passare in corsia. La dottoressa in servizio presso l’ospedale ‘Regina Margherita’ di Comiso, nel ragusano, è stata denunciata per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico: secondo le indagini, il professionista si è assentato arbitrariamente dal luogo di lavoro, continuando a percepire lo stipendio per intero e incassando addirittura le indennità relative al lavoro in straordinario mai effettivamente prestato. I fatti sono stati accertati attraverso un’indagine, svolta della polizia a Comiso dal mese di novembre 2013 al mese di febbraio 2014. Ulteriori indagini hanno accertato che i reati sono stati reiterati esattamente nella medesima forma nel mese di luglio 2015 e agosto 2015. In particolare, l’indagine è scattata nel novembre 2013, quando una fonte confidenziale ha raccontato alla polizia che, all’ospedale di Comiso, alcuni medici, tra cui l’indagata, erano stati soliti allontanarsi durante l’orario di servizio, senza timbrare il cartellino. Tra gli altri, la dottoressa indagata, secondo la fonte, soprattutto quando effettuava i turni pomeridiani con reperibilità serale (14/20 e reperibilità 20/08), oltre a lasciare anzitempo il reparto, sarebbe stato solito recarsi in sala giochi e a casa per cenare per poi rientrare solo ed esclusivamente per timbrare l’uscita dal reparto intorno alle 23, accumulando così, ogni qual volta effettuava tale turnazione, almeno tre ore di straordinario, di cui una notturna. Grazie agli appostamenti presso l’ospedale e l’abitazione del medico si è scoperta però la verità. Ad esempio, dal verbale relativo al 15 novembre si scopre che il medico (che doveva effettuare turno 14 -20 e reperibilità dalle ore 20 alle ore 08 dell’indomani) alle ore 19:15 lasciava l’ospedale a bordo della propria auto “per recarsi presso una sala giochi e scommesse online dove rimaneva sino alle ore 20. A quell’ora, lasciata la sala giochi, si recava a prelevare una bambina, e recarsi con la stessa presso la sua abitazione ove faceva rientro alle ore 20:18. Alle 23 il medico usciva dalla propria abitazione, saliva sull’auto e si recava in ospedale, luogo dal quale usciva alle successive ore 23:10 per recarsi di nuovo presso la abitazione e parcheggiare l’auto all’interno di un garage”.
CRONACA
26 marzo 2016
Dottoressa furbetta timbra il cartellino e poi va in sala giochi: denunciata