CRONACA
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Andrea Ripa
Ci sono iniziative simili che altri birrifici hanno fatto, più per provocazione che per produrre birra di qualità, anche se poi è stata commercializzata, trainata dalla curiosità”, spiegano da Fermento Birra, network specializzato sulla birra di qualità, “ad esempio il birrificio americano Rogue ha prodotto la ‘Beard beer’, fatta con i lieviti della barba del birraio e commercializzata anche in Italia. I lieviti crescono sul corpo di ognuno, teoricamente farci la birra è possibile. Un altro esempio è la birra ‘Big Ass Money Stout’ prodotta dal birrificio norvegese Lervig e dal birrificio americano Evil twin, che usa in fermentazione banconote e una pizza surgelata”. “Negli ultimi tempi – spiegano ancora da Fermento Birra -, complice il recente boom della birra artigianale, ci sono state provocazioni che rischiano anche di superare il limite. Io personalmente non mi sognerei mai di comprare una birra vaginale, non è un prodotto che colpisce tanto gli appassionati che conoscono i processi di produzione, quanto magari il pubblico, anche se c’è il rischio non da poco che possa essere valutata come una trovata di cattivo gusto”.
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