Chi non desidererebbe avere una pensione esorbitante, vivere negli agi e godersi la vecchiaia tra lussi e comodità? Purtroppo questo resta solo un sogno per i comuni cittadini ma c’è chi, grazie a furbizie e leggi assurde, riesce ad ottenere le cosiddette ‘pensioni d’oro’. La lista non è breve come si potrebbe pensare, ma ovviamente ci sono casi che rispetto ad altri finiscono nel dimenticatoio. Rispetto alla cifra da capogiro che percepisce mensilmente Mauro Sentinelli, ex direttore generale di Tim, molti altri casi risultano poco rilevanti, quasi si trattasse di cifre irrisorie. Parliamo di ben 91mila euro al mese, il ‘re delle pensioni’, come emerge da una ricerca de “Il Sole 24 Ore”. Il nome di Sentinelli è subito seguito da quello di Mauro Gambaro, ex direttore generale di Interbanca e dell’Inter, che con una pensione di 52mila euro al mese supera di poco Alberto De Petris, ex direttore di Infostrada e di Telecom, che incassa circa 51mila euro di pensione al mese. Una pensione così alta è possibile solo perché i diretti interessati hanno potuto beneficiare del sistema precedente: quello retributivo invece dell’attuale contributivo. Quel metodo di calcolo della pensione, infatti, si basa sulle retribuzioni percepite dal lavoratore nell’arco della sua vita lavorativa e non, come fa invece il sistema contributivo, sulla base dei contributi versati. Non si tratta quindi di furbizia, ma di leggi insensate, che ovviamente sono state proposte e votate da chi quelle pensioni astronomiche le ottiene e non ha alcuna intenzione di rinunciarvi.
CRONACA
4 aprile 2016
‘Pensioni d’oro’: i più ricchi d’Italia