Un coro unanime in difesa dei carabinieri, in particolare di quelli di Secondigliano contro la cui stazione nella notte sono stati sparati 40 colpi di kalashnikov, da parte dei candidati a sindaco di Napoli. Per Matteo Brambilla (M5S) si tratta di “un attacco allo Stato e un attentato alla libertà dei napoletani”, episodio che si inserisce “nel più generale clima da guerra che si vive nelle strade di Napoli”. Il candidato pentastellato chiede di “mettere la città in sicurezza” sottolineando che si tratta di “una responsabilità anche di chi l’amministra” con l’obiettivo di “ricostruire un tessuto sociale forte e una vicinanza delle istituzioni alle periferie, delle quali ci si ricorda solo in campagna elettorale”. Solidale con l’Arma Gianni Lettieri, imprenditore sostenuto da Fi e liste civiche che insiste: “Sto ripetendo quasi fino allo sfinimento che Napoli ha bisogno di più sicurezza, che i napoletani non possono continuare a vivere nella paura. La sparatoria contro la caserma dei carabinieri di Secondigliano-Miano avvenuta stanotte purtroppo conferma le mie parole”. Per Lettieri l’obiettivo deve essere quello va oltre la messa in sicurezza della città: “Bisogna dare una speranza, dare ai giovani napoletani la possibilità di un futuro diverso, un futuro fatto di studio e soprattutto di lavoro. Finché i ragazzi che crescono in quartieri come Secondigliano o come Scampia penseranno di non avere alternative ad una vita fatta di violenza e criminalità, continueremo ad assistere ad episodi gravissimi come questo”. Da Valeria Valente, candidata del Pd arriva un appello alla sinergia delle istituzioni. “Oggi, più che mai, è necessario che le istituzioni uniscano le forze, senza distinzioni di colore politico, per rispondere con coraggio e determinazione a questa sfida” dice la deputata dem definendo quanto accaduto “atto inaccettabile di intimidazione alle donne e agli uomini in divisa che, tutti i giorni, difendono la nostra sicurezza in strada, da via Caracciolo fino alle frontiere delle periferie dimenticate”. L’invito di Valente è che l’amministrazione comunale torni a “occuparsi delle periferie, riprenda la lotta quotidiana contro il degrado, per la dignità di tutti i cittadini. Napoli è tutta Napoli. Non esistono napoletani di serie A e di serie B. Esistono i napoletani perbene, la stragrande maggioranza. E loro saranno il nostro solo pensiero nei prossimi 5 anni”.
CRONACA
20 aprile 2016
Agguato all’Arma. Le reazioni dei candidati a sindaco: “Attacco allo Stato”