SCAFATI/ANGRI – E’ cominciato ieri con i primi testimoni in aula, a distanza di cinque anni dai fatti il processo per la morte di Maria Rosaria Ferraioli e i suoi due gemellini, con cinque imputati per omicidio colposo, procurato aborto e falso in cartella clinica. Davanti al tribunale monocratico presieduto dal giudice Raffaella Caccavale, sono state sentite due infermiere dell’ospedale Scarlato di Scafati e la cognata della giovane puerpera di Angri, Raffaella De Martino: «La ragazza aveva una gravidanza normalissima – ha raccontato una delle due assistenti sanitarie al banco dei testimoni, ripercorrendo quelle ore – forse non è stata fatta la dovuta attenzione da parte di chi la curava».
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