La Corte di Cassazione ha riaperto le porte del carcere per 12 persone, un keniano, una nigeriana, una lituana e nove italiani, riconosciute colpevoli in via definitiva di aver fatto parte di una organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti sgominata nel 2012 dai carabinieri del Comando provinciale e della Compagnia di Oristano nell’ambito di una indagine avviata qualche anno prima denominata Operazione Porsea. Gli ordini di carcerazione per espiazione pena sono stati eseguiti questa mattina dai carabinieri fra Cagliari, Olbia, Terralba e Caserta. Dietro le sbarre sono finiti il keniano Ahmed Bilali, di 54 anni, attualmente ospite di una comunita’ terapeutica a Olbia (pena residua 20 anni) gia’ olimpionico di pugilato, Pinello Sorgia, di 70, di Terralba (quattro anni), Romina Sorgia, di 45, di Terralba (13 anni e cinque mesi), Armando Mura, di 60, di Cagliari (sette anni e nove mesi), Cristian Pireddu, di 22, di Cagliari (nove anni), Paolo Mascia, di 42, di Monserrato (sei anni e nove mesi), Gladys Obameda, di 43, nigeriana residente a Selargius (quattro anni e tre mesi), Pasquale Manca, di 33, di Monserrato (quattro anni e 11 mesi), Emiliano Moi, di 33, di Quartu (tre anni), Irina Tureckaja, di 31, lituana residente a Quartu (cinque anni e quattro mesi), Fabrizio Sabiu, di 47, di Monserrato (cinque anni e 11 mesi), e Giuseppina Balsamo, di 42, di Castel Volturno (tre anni e quattro mesi). Le indagini avevano accertato che la droga, eroina e cocaina, partiva dal Sudamerica e arrivava in Italia passando dall’Inghilterra e dall’Olanda. Dalla penisola poi arrivava in Sardegna con la tecnica degli ovuli ingeriti dai corrieri. Uno di questi, il keniano Bilali, arrestato nel 2008 ad Arborea con un centinaio di ovuli in pancia, era stato medaglia di bronzo di pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
CRONACA
23 aprile 2016
Traffico di droga: tra gli arrestati anche un campione olimpionico