Due settimane prima dell’ennesimo scandalo in Comune, il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, aveva provveduto a “premiare” uno dei due tecnici comunali che poi si è rivelato infedele. Non poteva sapere, ovviamente, il primo cittadino cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Ranieri si era limitato a confermare a Salvatore Perillo l’incarico di responsabile dell’Area tecnica. E’ il retroscena sulla vicenda che vede coinvolte al momento 9 persone che sono indagate dopo un’inchiesta nata nel maggio del 2014. Una proroga arrivata appena 15 giorni prima dello scoppio della bufera che ha portato alla sospensione dal pubblico servizio per due funzionari dell’ufficio tecnico del comune di Terzigno e di un ispettore dell’Asl di Poggiomarino: i tre sono indagati, a vario titolo, per corruzione, false licenze e assenteismo sul lavoro.
Un riconoscimento, quello per Perillo, arrivato dopo una nomina stabilita dall’Ente già lo scorso ottobre quanto in una nota protocollata a firma del Segretario Generale, a Perillo veniva assegnato il compito pro-tempore di istruttore tecnico direttivo. La proroga, probabilmente arrivata per l’ottimo lavoro svolto da Perillo nel corso degli ultimi mesi, è stata redatta l’8 aprile scorso e pubblicata sul sito del comune di Terzigno. Nessuno di lì a poco avrebbe potuto immaginare che Perillo, assieme all’altro dipendente Maresca e all’ispettore dell’Asl di Poggiomarino, Bosone, sarebbero finiti al centro di un’inchiesta che gli inquirenti stanno cercando di approfondire.
Un ruolo, quello di capo dell’ufficio tecnico, maledetto a Terzigno. Da 10 mesi l’Ente è a caccia di un responsabile, nomina che non ha esentato dalle polemiche l’amministrazione comunale.
CRONACA
26 aprile 2016
Terzigno, i retroscena dello scandalo in Comune