Un’ora. Tanto è bastato per capire che Pasquale Aliberti non ha più i numeri per governare la città di Scafati. Un’ammutinamento a metà, scongiurato solo grazie alle incessanti chiamate dei fedelissimi ai dissidenti. In sei inizialmente non erano presenti al primo appello della segretaria Immacolata Di Saia: il blocco di “Identità Scafatese” (Daniela Ugliano, Bruno Pagano, Roberto Barchiesi, Stefano Cirillo e Raffaele Sicignano) e Mimmo Casciello. Se il consigliere Udc ormai è ai ferri corti da tempo, a causa del pasticcio legato alle deleghe, con il nuovo gruppo consiliare si sta consumando un vero e proprio scontro sui programmi che il primo cittadino intende portare avanti. Ieri, in particolare, l’attenzione era tutta focalizzata sulla Tari, dove il sindaco ha tenuto la barra dritta sulle proprie idee, snobbando la mozione proposta dal gruppo di Cirilloò, . Da qui la volontà di disertare l’assise, rientrata soltanto dopo una lunga trattativa che Aliberti ha commissionato ai suoi fedelissimi. La questione, perpare tutt’altro che rientrata.
+++ TUTTI I DETTAGLI OGGI SULL’EDIZIONE DI METROPOLIS IN EDICOLA +++