Nella scuola delle cyberbulle prendere in giro i compagni “è normale”. Scherzi, più o meno pesanti e di cattivo gusto, sarebbero all’ordine del giorno: “Di episodi di bullismo ne capitano, come ne sono sempre capitati, ma prendersela con una ragazza che sta male è davvero troppo” dice un docente. L’autoscatto incriminato nessuno ammette di averlo visto, ma la storia della ragazza in posa per un selfie con la compagna in preda a una crisi epilettica la conoscono in molti.
Tutti o quasi ammettono che il bullismo, nell’istituto professionale di Torino al centro della vicenda, c’è. Anche se il giudizio sul fenomeno non è così duro: “Quello che è successo è sbagliato, ma come ci prendiamo in giro tra noi perché non dovremmo farlo anche con loro?” dice una studentessa del terzo anno indicando i ragazzi portatori di handicap, e aggiunge: “Non si dovrebbe essere aggressivi o approfittare di una ragazza con problemi come lei. Io non c’ero, ma bisogna capire se sia andata proprio così”.
La foto però c’è, ed è circolata tra i compagni della classe del primo anno, quasi tutte femmine, frequentata sia dalla vittima che dalle tre poi sospese. Sull’albo della scuola c’è ancora la convocazione dei due consigli di classe straordinari convocati per il caso. Nel primo, la scorsa settimana, si era deciso di punirne una delle allieve, autrice della foto. Il dirigente scolastico, d’accordo con i docenti della classe, ha cercato di tenere riservata la vicenda, ma quello che era successo lo sapevano in molti e la notizia è circolata tra i ragazzi, i docenti e gli operatori che assistono i molti disabili iscritti: “Una ragazza l’ha accompagnata perché stava male e poi si è fatta il selfie” confermano due coetanei di un altro indirizzo.