L’incubo rifiuti è di nuovo una triste realtà. Non bastasse il fenomeno degli scarti tessili che attanaglia il territorio comunale (nei mesi scorsi l’amministrazione è corsa ai ripari piazzando oltre 90 telecamere nelle zone più a rischio della città), ora esplode anche la protesta – piuttosto singolare – dei dipendenti della ditta di nettezza urbana che svolge il servizio in città (La AMTecnology con sede a Sant’Antonio Abate).
Nei giorni scorsi la raccolta rifiuti a metà, con gli operatori che hanno raccolto soltanto in parte i rifiuti lasciati dai cittadini per strada, ha fatto nuovamente scatenare le polemiche. La città è tornata una discarica a cielo aperto. La raccolta dell’umido è stata regolarmente garantita, mentre sono stati “snobbati” i sacchi di plastica che sono rimasti dove erano stati depositati.
Una protesta singolare che arriva a pochi giorni dal caos sugli stipendi erogati con ritardo ai dipendenti comunali. Per i lavoratori degli uffici di via Gionti è stata trovata immediatamente una soluzione, mentre per gli operai della ditta che si occupa della raccolta di rifiuti il problema è sulla via della risoluzione. E, dopo aver raccolto soltanto l’umido, è scoppiata la polemica. Diversi cittadini hanno chiamato per chiedere spiegazioni in Comune.
CRONACA
1 maggio 2016
Terzigno. Caos stipendi, città discarica