Walter Gargano, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista alla radio messicana RG La deportiva. Ecco le sue parola:
“Il Napoli? Fu Edy Reja a volermi in azzurro. Ho due figli napoletani, Napoli è una città folle e molto caotica. Ammiro i napoletani per come vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. Sono sfrontati e maleducati, qui in Messico non è così: la gente è molto educata, ti chiede le cose con gentilezza, se stai cenando o pranzando aspetta il momento giusto. A Napoli in qualsiasi momento ti assalivano gridando nella loro lingua, il napoletano. È unico per un calciatore perché la passione è tanta, ma c’è un problema: se le cose vanno bene non puoi uscire di casa, se vanno male uguale…”
La Serie A? Ho avuto qualche difficoltà con la tattica, è fondamentale muoversi senza palla. Insieme alla Premier è il campionato più complicato.
Benitez? Gli sono grato perché sono tornato in azzurro grazie a lui. Con Mazzarri ho avuto qualche divergenza d’opinione. Lui voleva decidere su tutto, ma alla fine andavo io in campo! Ci fu anche un episodio con Lavezzi… il Pocho voleva picchiarlo e io riuscii a fermarlo! Mazzarri voleva avere sempre l’ultima parola, un carattere difficile e noi eravamo un po’ ribelli. Addirittura non condivideva le nostre abitudini sudamericane: il mate, la nostra musica. Cose per noi importanti, ma a lui non piacevano”.
Durante la trasmissione, poi, Gargano ha invitato il suo cognato Marek Hamsik, attuale capitano del Napoli, a raggiungerlo al Monterrey: “I Rayados (la sua squadra) potrebbero benissimo pagare lo stipendio dello slovacco”. Poi continua: È un grande giocatore sia in campo che fuori. È una persona intelligente, dice poche parole, ma sono sempre giuste. Lo volevano tantissime squadre. Inter, Milan, Juve e Manchester United: mi chiedo sempre perchè abbia rifiutato queste squadre”.