Ecco cosa scrive il Corriere del Mezzogiorno sul confronto Napoli-Leicester: “Napoli e Leicester hanno quasi gli stessi colori sociali, azzurro e blu reale. Ma qualcosa cambia: un giorno all’improvviso le foxes si ritrovano campioni in Premier League per la prima volta nella storia mentre ai partenopei, già campioni d’inverno della Serie A e quindi 5 mesi fa lanciatissimi verso il titolo, oggi resta «solo» da difendere la piazza d’onore. Andiamo sul 2-1 per gli inglesi.
I nuovi innesti, il fattore mercato: rispetto alla scorsa, pessima, stagione Ranieri ha messo in campo 3 nomi nuovi al pari di Sarri (Reina, Allan, Hysaj). E lo stato di grazia di Vardy, il loro bomber per caso da 22 reti, equivale a quello di Higuain, per ora vice-Scarpa d’Oro. Restiamo sul 2-1. Altra sfida sul fatturato: la vulgata vuole il Leicester povero e il Napoli benestante, il che ingigantirebbe l’impresa dei blu. Mito da sfatare. Il fatturato annuo della società del miliardario Srivaddhanaprabha è di 135 milioni, appena otto in meno del club di De Laurentiis. Rigore neutralizzato: si resta sul 2-1. Pare inoltre, scrive Il Foglio , che gli inglesi abbiano sforato il fairplay finanziario con 100 milioni di perdite in 4 anni, laddove proverbiale è l’attenzione dell’uomo Filmauro sui conti. Gol per noi: 2-2. Va detto a onor del vero che il fatturato delle «volpi» si ridimensiona se parametrato ai paperoni Chelsea (280 milioni), United (264) e City (251). I soldi per fortuna non sono sempre tutto, c’è uno spazietto per le imprese sportive. Almeno sotto la Regina. In Italia invece è stato Totti l’ultimo outsider a vincere uno scudetto nel lontanissimo 2001. Altra musica dall’83 al ‘91 quando Eupalla – il dio del pallone secondo Gianni Brera – baciò Verona, Roma, Napoli e Samp. Dopo hanno cantato solo Milan, Inter e Juve.
Ora scorriamo il curriculum sportivo dei due club. La Ssc Napoli fondata nel 1926 vanta una storia platinata anche da una Coppa Uefa, con 2 scudetti e diversi titoli sfiorati. Il Leicester City Football Club invece è sì più longevo (nasce nel 1884) ma scarseggia quanto a blasone; è tornato in Premier nel 2014 dopo 10 anni di assenza e s’è salvato per il rotto della cuffia. Quest’anno l’exploit. Un po’ come se in Serie A avesse vinto il Bologna (al netto, ribadiamo, di un fatturato notevole). Se non una favola almeno un’enorme sorpresa. Per paradosso il loro trionfo nasce da una sconfitta atroce, rimediata nel 2013 col gollonzo subito dal Watford di Zola nell’ultimo secondo dei playoff di Championship, dopo aver sbagliato un rigore. Quell’abisso ha fortificato i foxes. Tre a due per loro. Manca poco, si può recuperare nell’unico modo a noi noto: col Pibe de oro. Sapete chi è il calciatore più illustre nato a Leicester city? Gary Lineker. Ebbene Lineker segnò nella partita più famosa degli anni ‘80, Argentina-Inghilterra. Non bastò: prima di lui l’argentino-partenopeo Maradona aveva gareggiato con Eupalla, prima di pugno e poi riducendo l’Azteca a una milonga. Punto agli azzurri. E questa platonica Napoli-Leicester finisce 3-3″.