L’Atalanta celebra Bellini, l’Udinese festeggia la salvezza. A Bergamo sorridono tutti: il capitano nerazzurro raggiunge le 281 presenze in campionato con la maglia bergamasca (eguagliato il record di Angeleri), segna su rigore e si congeda nel migliore dei modi dal suo pubblico dopo 18 anni vissuti da bandiera. A fine stagione vestira’ i panni da dirigente. I friulani strappano il punto che serviva per la salvezza matematica e tirano un gran sospiro di sollievo. Il gol di Zapata in avvio scaccia i brutti pensieri, le notizie che arrivano da Carpi sgonfiano definitivamente l’incubo della retrocessione. L’1-1 inciso nel primo tempo resta scolpito anche nella ripresa: il risultato fa contenti tutti e nessuno si prende la briga di rovinare la domenica ai rivali. Non e’ un’amichevole, ma per lunghi tratti le assomiglia molto. In avvio pero’ Reja non fa sconti: in campo la formazione titolare, compresi Sportiello e De Roon. De Canio risponde con il 3-5-2, schierando in attacco la coppia Thereau-Zapata. Il colombiano colpisce al 10′: sul cross da sinistra di Adnan anticipa di testa Djimsiti e mette nell’angolo basso. L’Atalanta reagisce subito con un tiro di Brivio ribattuto. L’Udinese si chiude nella sua meta’ campo in attesa della ripartenza giusta. Ma Danilo rovina i piani: in piena area allunga il braccio in modo scomposto su Borriello e Rizzoli fischia il rigore. I tifosi invocano Bellini e Diamanti lascia la palla al capitano, che nonostante non sia uno specialista va sul dischetto e timbra l’1-1 spiazzando Karnezis. Non segnava in campionato dal 2012 (gol al Napoli). L’Atalanta ha la testa piu’ libera e si vede: i nerazzurri fanno vedere buone trame, i friulani restano fin troppo contratti. Ci prova ancora Zapata a dare la scossa al 39′ con un destro dal limite, Sportiello para in due tempi. Prima del duplice fischio, dopo l’infortunio che blocca Wague, De Canio perde anche Kuzmanovic: il tecnico affida la regia a Lodi. Al 50′ finisce l’era di Bellini a Bergamo: quando Reja lo sostituisce, tutti i compagni lo abbracciano. E anche Rizzoli lo saluta con affetto, mentre lo stadio gli tributa la meritata standing ovation. Si prosegue senza sussulti, a parte una palla sfiorata di testa dal solito Zapata, forse l’unico uomo pericoloso in campo. L’Udinese si preoccupa di mantenere il possesso palla, l’Atalanta rinuncia al pressing limitandosi a qualche incursione senza troppe pretese. Al 68′ Cigarini arriva in corsa e calcia con forza, ma la traiettoria viene deviata dalla difesa bianconera. Il tabellino non annota altro: si arriva dolcemente al novantesimo, poi si da’ il via ai festeggiamenti. I bianconeri vanno sotto i circa trecento tifosi che li hanno seguiti a Bergamo, l’Atalanta si stringe attorno a Bellini.
SPORT
8 maggio 2016
La favola di Bellini: gol nel giorno dell’addio all’Atalanta