Il polmone verde della città, la collina che s’inerpica dalla zona orientale per immergersi nella natura. Incontaminata soltanto all’apparenza. Perchè quella che potrebbe essere il “paradiso naturale” di Salerno, invece, ridotto a discarica. Potenzialmente letale. L’incubo della Terra dei fuochi non è stato mai così vicino. E adesso la Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno è pronta a fare chiarezza su un vero scempio. Giovi Montena, località della frazione collinare della zona orientale, quella in cui sorgono gli ultimi resti delle tenute di caccia al cervo dei Principi di Salerno, area di maggior produzione della rinomata uva Sanginella, da tempo vive un incubo. Su quei tornanti che s’arrampicano sempre più ripidi, infatti, si susseguono una serie di micro-discariche. C’è di tutto: pneumatici, resti di ingombrati, materiale di risulta di lavori edili. E soprattutto amianto. Tanto amianto. Lastre abbandonate da anni in ogni dove e in particolare nel vallone Conca, insenatura attraversata da un piccolo rigagnolo che, prima di perdersi nel terreno, bagna quei pericolosissimi residui.
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