Il cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, George Osborne, riferisce il “Financial Times”, ha avvertito che l’uscita dall’Unione Europea metterebbe a rischio decine di migliaia di posti di lavoro nel settore dei servizi finanziari: una nuova analisi del Tesoro, infatti, stima che circa 285 mila posti siano legati alle esportazioni verso l’Ue, 185 mila in modo diretto e centomila in modo indiretto. Osborne ha spiegato che la quota dei servizi finanziari nell’export ammonta a 69 miliardi di sterline all’anno e che uscire dal mercato unico sarebbe “una catastrofe per le imprese, gli investimenti, l’occupazione e i redditi”. Anche Xavier Rolet, amministratore delegato della London Stock Exchange, la Borsa di Londra, ha parlato della possibile perdita di centomila posti di lavoro nella City. Boris Johnson, figura di primo piano dello schieramento anti-europeista, ha minimizzato, ricordando che allarmi simili erano stati lanciati anche quando la Gran Bretagna rifiuto’ di aderire all’euro. Scatenando polemiche, l’ex sindaco di Londra ha, inoltre, attaccato l’Ue sulla politica estera e della difesa, suggerendo che l’offerta di adesione all’Ucraina abbia provocato l’invasione russa della Crimea.
CRONACA
10 maggio 2016
Londra, si rischia boom di disoccupati con City fuori dall’Eu