Esattamente tre anni promettevano posti di lavoro. C’era una campagna elettorale in corso e gli stessi presunti truffatori erano in campo con una lista civica. La loro era però una modalità un po’ differente: l’impiego veniva proposto a chi sborsava una certa cifra. Quindi non bastava il voto e nemmeno l’impegno in prima persona in campagna elettorale, anche perché alcuni dei ragazzi truffati sono anche stati candidati con la civica Progetto Italia. In effetti raccimolò poche centinaia di voti e l’unico obiettivo era quelle di avvicinare le vittime. Almeno questo contesta la Procura di Torre Annunziata, che ha chiuso il cerchio sulla gang dei falsi posti di lavoro, individuando anche il quinto indagati. Dovranno rispondere di associazione per delinquere e altri 8 capi d’accusa, tra cui truffe aggravate e falso.
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