Nell’ambito delle attività di controllo sul territorio stabiese in materia di pesca, ambiente e demanio marittimo, così disposte e coordinate dal Comandante CF (CP) Guglielmo Cassone, il nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, in collaborazione con i Carabinieri della locale Compagnia, ha dato seguito nella tarda serata di ieri ad accertamenti e controlli in zona Fontana Grande/Acqua della Madonna del comune di Castellammare di Stabia.
L’attività info-investigativa ha portato i militari operanti presso 3 noti punti di ristorazione, esercizi commerciali di riferimento per stabiesi e turisti nel quartiere Acqua della Madonna/Fontana Grande.
All’atto del controllo, effettuato congiuntamente al personale medico – veterinario dell’ASL. NA 3 Sud e del Servizio Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, i militari rinvenivano esposti alla vendita frutti di mare di varie specie (ostriche, vongole, fasolari e cozze), contenuti in bacinelle ed immersi in acqua di dubbia provenienza, di contro a quanto previsto alle vigenti normative in materia di igiene e profilassi, in sacchetti non sigillati e privi di etichettatura. Il prodotto, previo esame visivo da parte del personale veterinario dell’ASL, veniva catalogato non edibile e quindi non adatto al consumo umano diretto, atteso il venir meno delle qualità organolettiche e destinato al macero a mezzo ditta autorizzata su espressa autorizzazione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Ispezionando le celle frigo emergeva che i titolari detenevano prodotto ittico fresco in cattivo stato di conservazione, constatando altresì, in uno di questi ristoranti, che i “Calamari” posti in vendita per prodotto fresco di fatto non lo erano in quanto decongelati, concretizzando il presupposto della frode in commercio, ciò a discapito del consumatore finale e della salute pubblica.
All’interno di uno degli esercizi commerciali veniva accertato altresì la vendita di ricci di mare (Kg. 10 circa) specie per la quale dal 1 maggio al 30 giugno di ogni anno, è vietata la cattura, la detenzione, la commercializzazione ed il consumo, per favorire il ripopolamento della specie.
All’esito dell’ispezione, venivano sequestrati circa 150 Kg. di prodotto ittico di varie specie, comminate sanzioni amministrative per più di 8000 euro e deferite all’Autorità Giudiziaria tre persone.
Uno dei locali è strato attenzionato anche dai VV.UU di Castellammare per abusiva occupazione di suolo pubblico. I controlli continueranno e si intensificheranno con l’approssimarsi della stagione estiva