Due centri scommesse chiusi, tre persone denunciate e sanzioni per 180mila euro. E’ questo l’esito di un’operazione condotta dai carabinieri di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano Carlo Santarpia e del comandante Salvatore Ostuni. I militari sono entrati in azione in collaborazione con il personale dell’ufficio monopoli della Campania nell’ambito di un’inchiesta su giri di scommesse clandestine. Il blitz è stato messo a segno in due centri: uno sul corso De Gasperi e l’altro in via Amato, la strada che collega via Marconi con la centralissima via Roma. I carabinieri dell’aliquota radiomobile e della stazione hanno denunciato i 2 titolari (rispettivamente di 26 e 30 anni) della sala scommesse di corso de Gasperi e la proprietaria (25 anni) del centro di via Amato. L’accusa nei confronti dei 3 denunciati è di raccolta di scommesse senza autorizzazione o licenza e di esercizio abusivo e organizzazione di pubbliche scommesse sportive riservati allo Stato o altro concessionario. I militari, inoltre, hanno sequestrato i locali, le apparecchiature informatiche e telematiche, oltre che 1100 euro in contanti.
Nonostante non fossero in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla legge, nelle due strutture si scommetteva puntualmente. Centinaia le persone che soprattutto nel fine settimana facevano le loro puntate. In maniera clandestina. I carabinieri hanno accertato che l’attività veniva svolta senza rispettare le norme previste dalla legge e soprattutto senza avere la concessione. Eppure, l’insegna esterna al locale lasciava poco spazio all’immaginazione, mentre all’interno non era difficile trovare quote e fare la propria scommessa. Un giro d’affari di non poco conto che andava avanti già da qualche tempo. Almeno fino al blitz messo a segno dai carabinieri che ha messo i sigilli a entrambi i centri scommesse.
Non è la prima volta che accade a Castellammare di Stabia e spesso dietro al giro clandestino delle scommesse si nascondono affari che finiscono con ingrossare le casse della criminalità organizzata. L’inchiesta Golden Gol, infatti, svelò anche che l’assegnazione dei punti scommesse in città. Un settore, dunque, sul quale è da sempre alta l’attenzione delle forze dell’ordine.