E’ diventato un caso politico la vittoria della cantante ucraina Jamala al concorso Eurovision Song Contest, che si è svolto la scorsa notte a Stoccolma. Intitolata “1944” la canzone vincitrice racconta della deportazione dei tatari di Crimea nella Russia di Stalin, ma molti vi hanno visto un riferimento all’annessione russa della Crimea nel 2014 fatto in modo da aggirare il divieto di canzoni politiche in una gara di musica pop. E il fatto che il super favorito cantante russo Sergey Lazarev sia arrivato terzo, con la sua canzone “You are the only one”, non serve certo a placare gi animi.
“Se canti la verità, puoi veramente toccare il cuore della gente”, ha commentato Jamala dopo la vittoria, dicendo di augurare “pace e amore a tutti”. La cantante 32enne, che è una tatara nata in Crimea e il cui vero nome è Susana Jamaladynova, ha spiegato di aver scritto la canzone ispirandosi alle vicende della bisnonna. In Ucraina il suo successo è stato accolto con entusiasmo, con il presidente Petro Poroshenko che si è complimentato “per l’incredibile performance e vittoria”. Ben diversa la reazione russa. Il deputato Konstantin Rossachyov ha parlato di vittoria da “guerra fredda”, mentre Alexei Pushko ha affermato che il concorso canoro si è trasformato in un campo di battaglia politico. Per il vice premier della Crimea Ruslan Balbek, la vittoria di Jamala è frutto “di una politica antirussa”, mentre il sito di Russian Tv scrive che “la partecipazione dell’Ucraina all’Eurovision è stata altamente provocatoria e politicizzata”.
Jamala ha vinto con 534 punti, seguita dalla concorrente australiana Dami Im con 511 punti e dal russo Lazarev con 491. Il dettaglio del voto rivela alcune curiosità, tenendo conto che non si può votare per il proprio Paese. La giuria nazionale russa non ha dato nessun punto alla cantante ucraina, così come la giuria di Kiev ha ignorato completamente Lazarev. Ma il voto popolare è stato ben diverso: in Russia l’Ucraina ha ottenuto 10 punti, arrivando seconda dopo l’Armenia, e in Ucraina la Russia è stata prima con 12. Difficile dire se sono piaciute le canzoni o se anche nel voto popolare siano prevalse scelte di sapore politico.