«Non siamo degli assassini. Vogliamo solo lavorare». Generoso Di Gilio, salernitano 50enne è uno dei tanti che ogni giorno spende corpo e anima per le Fonderie Pisano. Era il 1990, 26 anni fa per intenderci, quando entrò per la prima volta nell’opificio di via dei Greci. Una decisione che lo ha portato a seguire le orme di papà Gerardo, 36 anni davanti alle fornaci e una vita spesa per il lavoro. Con lo stipendio della Pisano cresce due figli, di 8 e 14 anni, in un appartamento situato sempre in via dei Greci, proprio a poca distanza dalla fabbrica. Una situazione che lo porta a essere sia residente che lavoratore, in mezzo ai due fuochi. Ma sulla decisione non ha dubbi. «Noi non ammazziamo nessuno. Ma la situazione è un po’ particolare e non sappiamo come muoverci perché il futuro è incerto e siamo preoccupati».
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