Flash-mob, proteste, ricorsi, Striscia la Notizia e il supporto mediatico, non sono bastati alla dirigente scolastica dell’istituto Francesco Giampaglia per ottenere gli sperati finaziamenti destinati al restauro della scuola. Un “valzer” che dura da circa 10 anni e che non ha visto arrivare l’attesa svolta. Secondo i progettisti, occorrono circa 5 milioni di euro per la ristrutturazione: soldi che chiaramente non sono mai arrivati. Ma oggi la situazione è diventata insostenibile: la scuola conta 750 iscritti e cade letteralmente a pezzi. Bagni fatiscenti, muffa, crepe e muri imbrattati fanno da cornice all’istituto comprensivo nel cuore di Ercolano. Una scuola che, a dispetto dei problemi, vanta innumerevoli riconoscimenti: «Siamo stanchi ma non ci arrendiamo – afferma la dirigente scolastica Giovanna Tavani -. L’amministrazione comunale ha detto che il piano presentato dai progettisti era gonfiato. Tuttavia, a oggi, non ha nemmeno presentato un nuovo computo metrico con le cifre che sarebbero ritenute adeguate per la ristrutturazione. Ora staremo a vedere cosa propongono, visto che a novembre hanno messo a bando la gara per la riqualificazione scolastica». Un primo computo metrico prevedeva – secondo l’amministrazione comunale targata Ciro Buonajuto – cifre di gran lunga superiori al necessario, stimato in due milioni di euro. Per tale motivo, sono stati liquidati i due progettisti. Dopo diverse proteste, la preside venne convocata in Comune a inizio maggio per discutere delle sorti dell’istituto comprensivo, ma dopo circa un’ora e mezzo di attesa nessuno si fece vivo.
Ma Giovanna Tavani non si è mai arresa.
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