Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, in provincia di Messina, dottor Ugo Molina ha disposto nei confronti di tre insegnanti di scuola elementare, la sospensione dal servizio per soprusi e vessazioni compiute a danno dei propri alunni. Una maestra di 57 anni è stata sospesa per un anno, la massima estensione prevista, altre due di, rispettivamente, 47 e 40 anni, sono state sospese per sei mesi.
Alla misura interdittiva si è arrivati oggi grazie al lavoro dei poliziotti del Commissariato di P.S. di S. Agata di Militello, diretto dal Dr. Daniele Manganaro, che hanno raccolto le testimonianze di genitori preoccupati per quanto ai loro figli. I bambini, età media 7 anni, si rifiutavano di andare a scuola, persino la recita scolastica sembrava terrorizzarli, erano sempre nervosi, terrorizzati. Poi qualcuno di loro ha iniziato a parlare, a raccontare una realtà scolastica quotidiana fatta di insulti continui, urla immotivate, schiaffi. Dalle testimonianze si è passati poi alle riprese video e i filmati hanno rivelato dettagli ancora più agghiaccianti dei racconti ascoltati in precedenza: insulti, strattoni, calcioni, pizzicotti e schiaffi. I filmati della Polizia di Stato sono inequivocabili: botte, calci e schiaffi in altre registrazioni. In una si vede chiaramente un alunno che, dopo aver ricevuto un violento pizzicotto sulla guancia, cerca disperatamente di nascondersi sotto il banco.
“Pezzenti, babbo, sei una capra, cretino, sei schifoso, cammina tu e tua madre pure, un porco sei, sei un ritardato mentale, siete cosa di stare per la strada e di andarvene veramente nel carcere minorile, non siete cosa di stare con le persone perbene, appena tu non scrivi ti vengo a prendere e ti passo con i piedi sulla pancia, vi lascio il segno addosso per tutta la vita”. Queste le frasi con cui si rivolgeva, urlando, ai piccoli.
Il regime del terrore messo in atto a scuola prevedeva inoltre una regola ben precisa: nulla doveva essere raccontato al di fuori della classe, ne’ all’interno della scuola, ne’ tantomeno a casa. “Quello che succede in classe non si deve riferire a casa e quello che succede a scuola deve rimanere a scuola”. Le altre due insegnanti appaiono spesso, imperturbabili, indifferenti. Entrambe, piu’ volte interrogate, hanno apertamente negato quanto accaduto, anche quando sono state informate dei filmati che testimoniavano la loro vergognosa condotta in classe.