Raimondo Caputo è un fiume in piena: «Avvocato io non c’entro. A uccidere Fortuna è stata la sua amica del cuore, figlia di Marianna» ha detto rivolgendosi all’avvocato Salvatore Di Mezza. Un’accusa infamante, rivolta verso una delle bambine che lo incolpano del delitto. Poi cambia versione e dice: «L’altra volta non ho ricordato bene. Con tutti questi medicinali che mi danno, perdo i colpi. A gettare giù quella bambina sono state Marianna e la figlia. Ma non so dirvi ancora il motivo giusto. Forse perché tra Marianna e la mamma di Fortuna c’era amicizia solo in apparenza, ma in realtà la mia convivente non la poteva soffrire». Fino alla dichiarazione di venerdì scorso: «È stata Marianna ad uccidere Fortuna, come ha fatto anche per il figlio».
Titò fa riferimento alla morte del piccolo Antonio Giglio, precipitato il 27 aprile 2013 dalla finestra dell’appartamento della nonna, Angela Angelino, al settimo piano di un palazzo del Parco Verde a Caivano.
Caputo, nel corso del primo colloquio con il nuovo legale, l’avvocato Paolino Buonavita del foro di Nola, ha ancora ribadito che ad uccidere Fortuna è stata Marianna, ma questa volta con la variante di un misterioso complice che l’avrebbe aiutata. Dichiarazioni che però non posso essere verificate.
«Chiederemo, al collegio giudicante – dice l’avvocato Bonavita – una serie di perizie. Da quelle mediche, per accertare se ci sono stati davvero abusi sulle bimbe, a quella neuropsichiatrica per verificare l’attendibilità e la veridicità delle ragazzine che hanno accusato il mio assistito. Per questo non chiederemo il rito abbreviato: sarebbe come far tirare un calcio di rigore senza portiere alla Procura. E presenterò un’istanza per far trasferire Raimondo Caputo dal carcere di Poggioreale, dove è stato aggredito e nel quale la sua sicurezza è a rischio, in un istituto penitenziario più tranquillo».
Intanto alle 15.30 di oggi pomeriggio nella biblioteca comunale di Caivano si terrà la manifestazione «Oltre le sbarre del parco Verde», organizzata dall’avvocato Angelo Pisani, a cui prenderanno parte il sindaco Simone Monopoli e una schiera di esperti per analizzare le cause, l’ambiente e i risvolti sociali legati alla vicenda dell’omicidio di Fortuna Loffredo. A seguire una marcia verso il parco Verde e un volo di palloncini bianchi per ricordare Fortuna e Antonio, le due piccole vittime.