«Avete fatto un bel casino con l’omicidio Tommasino». Parola di capoclan. Il boss Vincenzo D’Alessandro non era a Castellammare il 3 febbraio 2009, quando suo cugino Salvatore Belviso e altri tre uomini di Scanzano uccisero il consigliere comunale del Pd Gino Tommasino. In pieno giorno, al centro di Castellammare, in una delle strade più trafficate della città. Azione clamorosa e omicidio dimostrativo perché- ha svelato il pentito Renato Cavaliere – tutti capissero che a Castellammare non si potevano fare soldi senza dare niente al clan. In quel periodo a comandare era Enzo D’Alessandro, terzogenito del fondatore della cosca i cui fratelli maggiori Pasquale e Luigi erano già in carcere da anni. Lontano dalla città, nella Rimini in cui ha trascorso buona parte della sua latitanza (l’altra località era Rende in Calabria dove venne poi arrestato) venne raggiunto dai killer nei giorni dopo l’omicidio. Un dato già emerso nel primo processo ai killer.
CRONACA
28 maggio 2016
Castellammare. Omicidio Tommasino, il boss Enzo D’Alessandro: “Avete fatto un casino”