«E’ morto. Anche a causa dell’incuria di un strada erta e tortuosa, priva di illuminazione da diversi anni». Non solo. «L’Anas ed il Comune di Sorrento devono immediatamente prendere gli opportuni provvedimenti per mettere in sicurezza questa che rappresenta una delle strade più pericolose d’Italia».
Gian Michele Orlando non parla da ex sindaco di Sant’Agnello. E neppure da ingegnere. Parla da genitore, da chi «ha avuto il privilegio unico» di conoscere un ragazzo perbene come Cristiano Gargiulo. Era il suo docente di macchine, nella classe 3G dell’istituto tecnico nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento, una scuola sotto choc per l’ennesima vita spezzata troppo presto. La tragica perdita di Cristiano, appena 17 anni, morto giovedì pomeriggio in sella al suo Aprilia 125 in via Nastro Verde dopo essersi scontrato con un furgone, è l’ennesima disgrazia avvenuta lungo la strada killer. Una lingua di asfalto infame che sale su per qualche chilometro tra Sorrento e Massa Lubrense. E che troppo spesso viene invasa dal sangue di ragazzi innocenti.
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