Affari casalesi nell’ex Copmes di Scafati, l’amministrazione comunale corre ai ripari. Il Responsabile unico del procedimento, l’architetto Maria Gabriella Camera, per fugare ogni dubbio sulla G&D Prefabbricati ha convocato i vertici della Viro, la società che ha ricevuto i requisiti per potersi aggiudicare l’appalto, per fare chiarezza dopo le notizie degli arresti degli imprenditori Ferdinando Di Lauro e Andrea Grieco. Inoltre, già questa mattina, dall’Ufficio tecnico del Comune sarà inviata una lettera alla G&D Prefabbricati per ottenere dei chiarimenti sulla faccenda. Tra gli indagati infatti, oltre allo stesso pentito Antonio Iovine, ci sono gli imprenditori Enrico Capogrosso ed Enzo Di Federico, entrambi amministratori di società riconducibili a Di Lauro e all’ex boss. Proprio Di Federico, infatti, sarebbe un volto già noto ai dirigenti di Palazzo Mayer e ai vertici di “Scafati Solidale”. Per questo l’ente di via Pietro Melchiade ora vuole procedere con un’ulteriore verifica, dunque, dopo quelle fatte a suo tempo.
Di Lauro è finito in carcere insieme al socio Andrea Grieco, ristretto ai domiciliari, all’alba di venerdì, al termine di un blitz portato a termine dai carabinieri nelle province di Napoli e Caserta in un’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli su appalti truccati nella realizzazione del Pip di Aversa riconducibili al clan dei Casalesi (fazione Iovine). E’ stato proprio il boss Antonio Iovine “ ‘o ninno”, a raccontare ai magistrati che l’imprenditore di San Cipriano di Aversa, Ferdinando Di Lauro, titolare della G&D Prefabbricati, era sua ‘espressione diretta’, un uomo di sua fiducia negli anni della sua latitanza.
+++ TUTTI I DETTAGLI SULL’EDIZIONE DI METROPOLIS IN EDICOLA OGGI +++